È sempre più indiscutibile che pazienti con malattia renale cronica manifestino una probabilità di morire per malattie cardiache più alta rispetto ai pazienti affetti da insufficienza renale. Lo studio condotto presso il Dipartimento di cardiologia in California ha valutato se la predialisi in soggetti con malattia renale cronica possa vere una correlazione con la presenza di calcificazioni delle arterie coronariche (CAC).
Per lo studio sono stati reclutati un totale di 544 pazienti, sottoposti a valutazione del punteggio CAC. Undici pazienti che necessitavano di emodialisi sono stati esclusi dallo studio. I pazienti sono stati divisi in tre gruppi: normale velocità di filtrazione glomerulare (GFR) (GFR> 90 ml/min/1.73 m (2)), lieve insufficienza renale cronica (90 ≥ GFR> 60 mL/min/1.73 m (2)), e moderata malattia renale cronica (60 ≥ GFR> 30 mL/min/1.73 m (2)). Si è osservato che i pazienti con patologia renale cronica lieve avevano punteggi medi CAC più alti di quelli osservati in soggetti con GFR normale (p = 0,048), mentre quelli con malattia renale cronica moderata presentavano punteggi medi CAC che risultavano ancora più alti di quelli osservati in soggetti con forma lieve.
Ricerca del San Raffaele di Milano presentata a Belfast
Studio pubblicato sull'American journal of transplantation
Intervento in Usa, speranza per migliaia di malati in lista attesa
E' una malattia renale autoimmune che compromette la funzione del rene: circa un terzo dei pazienti con nefropatia membranosa progredisce verso la fase terminale
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