La co-somministrazione di altri farmaci in pazienti con disordine depressivo maggiore associato ad altre patologie non pone problemi di efficacia dei farmaci antidepressivi. I risultati sono stati pubblicati su Annals of Family Medicine.
Dallo studio non è emersa una differenza significativa nel tasso di remissione dopo 28 settimane tra i pazienti senza comorbidità rispetto a quelli patologie concomitanti come ipertensione, diabete o artrite.
Nello studio gli esperti hanno analizzato i dati associati allo studio COMED che aveva comparato gli outcome dei pazienti in trattamento con differenti antidepressivi tra i quali monoterapia con escitalopram, un SSRI, somministrato alla dose iniziale di 10 mg/die fino a 20 mg/die, escitalopram più bupropione alla dose iniziale da 150 mg/die fino a 400 mg mg /die, venlafaxina da 37,5 mg/die a 300 mg/die più mirtazapina d 15 mg a 45 mg/die.
Nello studio sono stati considerati 665 pazienti, l’11,9% presentava tre o più patologie concomitanti a quella depressiva, il 14,8% aveva due comorbidità e il 49,5% solo un’altra patologia patologia.
Bibliografia: Morris D, et al. Depression treatment in patients with general medical conditions: Results from the CO-MED trial. Ann Fam Med 2012; DOI: 10.1370/afm.1316.
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
Commenti