Le donne che durante il periodo gestazionale assumono farmaci antidepressivi appartenenti alla classe degli inibitori del re-uptake della serotonina, risultano maggiormente esposte al rischio di sviluppare ipertensione polmonare persistente nel neonato. Lo conferma uno studio effettuato da un team di ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma e pubblicato sul British Medical Journal, il quale ha valutato anche potenziali variazioni di tale effetto tra i vari SSRI.
Tale studio di coorte ha preso in considerazione i dati ricavati dai registri sanitari della popolazione di Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, dal 1997 al 2007, relativi a più di 1,6 milioni di bambini nati dopo la 33esima settimana di gestazione. Come principale endpoint è stato considerato il rischio di ipertensione polmonare nel neonato, associato all’esposizione precoce o tardiva agli SSRI. Tale parametro è stato confrontato con bambini non esposti ad SSRI. Lo studio evidenzia che su oltre 1,6 milioni di nascite, l'esposizione agli SSRI nella seconda metà della gravidanza è associato con un raddoppio della probabilità di ipertensione polmonare persistente del neonato (OR 2,1, IC al 95% 1,5-3,0), che equivale a un aumento del rischio assoluto da 1,2 a 3 casi per 1.000 bambini nati vivi. Complessivamente, nel periodo di osservazione, circa 30.000 donne hanno ricevuto una prescrizione di un SSRI durante la gravidanza, tra cui 17.053 (l’1,1%) prima dell’ottava settimana di gestazione e 11.
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