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Collaborazione multidisciplinare e intelligenza artificiale: un approccio coordinato alla cura del paziente

Redazione DottNet | 17/10/2025 17:07

Il professore D’Angelillo sottolinea come la collaborazione tra specialisti e medici di medicina generale rappresenti oggi un elemento imprescindibile per garantire diagnosi tempestive e percorsi di cura personalizzati in ambito uro-oncologico. L’esperienza post-pandemica ha infatti evidenziato la necessità di rafforzare il collegamento tra ospedale e territorio, così da facilitare l’identificazione precoce dei segnali di allarme e un accesso più rapido agli specialisti. Il medico di base, conoscendo a fondo la storia clinica del paziente, svolge un ruolo chiave anche nella personalizzazione terapeutica e nel monitoraggio a lungo termine, contribuendo con gli specialisti, a ridurre tempi, costi ed esami non necessari. Un ulteriore tema centrale affrontato dal professore è quello dell’intelligenza artificiale, destinata a rivoluzionare la pratica clinica sia nella fase diagnostica sia in quella terapeutica. L’IA si dimostra già oggi uno strumento di supporto essenziale nell’analisi di immagini radiologiche e anatomopatologiche, migliorando la precisione e la rapidità dei processi decisionali. In radioterapia, il suo impiego quotidiano consente di ottimizzare la pianificazione e il controllo dei trattamenti, mentre in chirurgia e oncologia medica si aprono nuove prospettive di integrazione con robotica e gestione degli effetti collaterali. Nel complesso, l’innovazione tecnologica e la collaborazione multidisciplinare emergono come pilastri di una uro-oncologia sempre più integrata, efficiente e centrata sul paziente.

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