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FDA indaga su rischi linfoma fra 'under18' in cura con anti-Tnf

Farmaci Redazione DottNet | 15/07/2008 16:39

La Food and Drug Administration (FDA), ente regolatorio sui farmaci americano, sta
indagando sulla possibile associazione fra uso di medicinali anti-Tnf (fattore di necrosi tumorale), autorizzati per la cura dell'artrite reumatoide e giovanile, della spondilite anchilosante e del morbo di Crohn, e lo sviluppo di linfomi o di altri tipi di cancro fra i bambini e i ragazzi in cura.
 

I prodotti coinvolti in questa 'safety review', una sorta cioè di revisione del profilo di sicurezza, sono i quattro disponibili negli Stati Uniti che rientrano nella categoria degli anti-Tnf: Remicade* (infliximab), commercializzato negli Usa da Johnson & Johnson e in Europa da Schering-Plough; Humira* (adalimumab) di Abbott Laboratories; Enbrel* (etanercept) di Amgen e Wyeth e Cimzia* di Ubc.
La FDA - evidenzia una nota della stessa Agenzia - dovrà indagare su 30 episodi di tumore fra piccoli in cura con questi farmaci, riportati attraverso l'apposito sistema di raccolta dati
sugli eventi avversi da medicinali.

I casi sono stati registrati fra il 1998, anno in cui il primo anti-Tnf entrò in commercio, e lo scorso aprile e riguardano bambini o giovani adulti al di sotto dei 18 anni trattati con questi prodotti insieme con altri farmaci
immunosoppressori (ad esempio metotrexato, azatioprina o 6-mercaptopurina), per la cura dell'artrite giovanile idiopatico o il morbo di Crohn.

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Circa la metà dei tumori registrati sono linfomi, sia Hodgkin che non-Hodgkin, mentre gli altri sono leucemie, melanomi e neoplasie degli organi solidi. L'Agenzia americana ritiene che, nonostante la possibilità che queste malattie si verifichino nell'infanzia sia ben nota, il fatto che si siano manifestate durante una terapia con farmaci anti-Tnf merita approfondimenti scientifici attraverso studi di lungo termine.
 

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