A mali estremi, estremi rimedi. I donatori di organi del Regno Unito non sono abbastanza e per evitare che circa 1.000 persone all'anno muoiano in attesa di un trapianto, l'associazione dei medici britannici propone una serie di misure 'al limite', tra cui mantenere in stato di ventilazione i pazienti cerebralmente morti con l'unico scopo di conservare i loro organi fino all'espianto, e prelevare il cuore da persone morte da poco per poi farlo 'ripartire' una volta trapiantato. Tra le svariate proposte della British Medical Association (Bma) vi sono anche quella di utilizzare gli organi di donatori ad alto rischio, e quella di espiantare il cuore dai bebe' di meno di tre mesi di vita che hanno subito una morte cerebrale.
L'associazione ammette che si tratta di temi etici ''difficili'', ma sottolinea la necessita' di riprendere il dibattito in quanto il numero di persone che muoiono aspettando un organo e' troppo alto. La pratica piu' controversa affrontata dalla Bma nel suo rapporto e' probabilmente quella della 'ventilazione elettiva', nella quale i pazienti che hanno subito morte cerebrale (che e' il parametro per definire la morte di un individuo) vengono ventilati - impedendo cosi' che il cuore, i polmoni e l'intero organismo si spenga - con l'unico scopo di espiantarne gli organi. Questa procedura aveva portato ad un aumento del 50% degli organi disponibili quando era stata introdotta al Royal Devon and Exeter Hospital nel 1988, ma nel 1994 il ministero della Sanita' l'aveva dichiarata illegale. La Spagna e gli Usa gia' usano questa tecnica e secondo Nigel Heaton, professore di chirurgia dei trapianti del King's College Hospital di Londra, l'opinione pubblica presto cambiera' in suo favore. L'altra e' invece quella dell'espianto del cuore di pazienti che hanno subito una cessazione delle funzioni cardio-respiratorie ed il cui organo viene in seguito fatto ripartire e trapiantato.
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