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Bexarotene, antitumorale con nuova applicazione terapeutica nell'Alzheimer

Oncologia | 16/02/2012 09:53

E' stato recentemente osservato in vivo che un farmaco antitumorale: il bexarotene, utilizzato nel trattamento delle manifestazioni cutanee visibili nei pazienti con linfoma cutaneo a cellule T, è in grado di ridurre  i sintomi della patologia dell'Alzheimer . La ricerca pubblicata su Science è stata condotta da un gruppo di ricercatori guidati da Gary Landreth.

Nel 2008 era già stato scoperto che l'apolipoproteina E (ApoE) regola l’accumulo dei depositi di proteina beta amiloide a livello cerebrale. Nel più recente studio i ricercatori hanno testato l'efficacia del faramco antitumorale per aumentare l'espressione di ApoE e quindi potenziarel’attività di degradazione delle placche. I ricercatori hanno anche osservato che gli effetti di riduzione  dei livelli di beta amiloide entro il 25 % si osservano a sei ore dalla somministrazione del medicinale, l'effetto permane  per un periodo di tre giorni. Inoltre, entro 72 ore dal trattamento, il farmaco ha eliminato più del 50% delle placche amiloidli. Lo studio ha concluso che l'aumento dei livelli di ApoE nel cervello può rappresentare una strategia terapeutica efficace per ridurre le alterazioni di memoria e i disturbi cognitivi legati all'Alzheimer.

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Paige E. Cramer, John R. Cirrito, Daniel W. Wesson ApoE-Directed Therapeutics Rapidly Clear β-Amyloid and Reverse Deficits in AD Mouse Models Science 1217697Published online 9 February 2012 [DOI:10.1126/science.1217697]

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