Blitz del Pdl in commissione Affari sociali, che questa mattina ha presentato, a firma del relatore Domenico Di Virgilio, due emendamenti al testo sul governo clinico, praticamente pronto per l'Aula, che riscrivono le regole per l'intramoenia. L'iniziativa, che arriva per 'rimediare' alla scadenza alla proroga per l'intramoenia allargata fissata nel Milleproroghe al 30 giugno, ha suscitato l'ira del Pd che parla di ''tentativo di controriforma'', perche' di fatto si permette ai medici di fare ''due lavori''.La questione della libera professione, inizialmente presente nel testo sul governo clinico che e' iscritto per i lavori d'Aula di marzo, era stata gia' stralciata dal provvedimento.
Il testo, dice Margherita Miotto, capogruppo Pd in commissione, ''era sostanzialmente condiviso da tutti i gruppi parlamentari''. Ora il 'blitz' del Pdl, cui, a quanto si apprende, sarebbero pero' contrari solo Pd e Lega, ''per quanto riguarda il Pd, mettono in discussione questo accordo''.''Nel merito - aggiunge Miotto - non condividiamo assolutamente questo ritorno al passato in cui c'e' confusione tra attivita' pubblica e privata''.Il primo luglio, come prevede il Milleproroghe, deve prendere avvio la regolazione dell'attivita' privata dei medici come previsto dalla riforma del '99. ''Attualmente - chiarisce Miotto - ci sono tutte le condizioni perche' cio' avvenga, compresa la realizzazione degli spazi all'interno delle strutture della sanita' pubblica per poter esercitare la libera professione; tutte le Regioni infatti, eccetto la Campania, hanno confermato di aver utilizzato i fondi stanziati a questo scopo.
Il commento di Balduzzi
La regolamentazione della libera professione dei medici ''e' un tema che ha bisogno dei suoi tempi'' e ''non so se sono quelli di un emendamento al governo clinico che e' stato cosi' lungamente approfondito''. Cosi', al termine di una lunga riunione informale con i capigruppo della commissione Affari Sociali, il ministro della Salute, Renato Balduzzi, interpellato sul 'blitz' del Pdl che questa mattina ha presentato due emendamenti sull'intramoenia al ddl sulla governance della sanita' pubblica. Alla domanda se il governo dara' parere negativo agli emendamenti, che dovrebbero essere votati gia' martedi' in commissione (il termine per i sub-emendamenti scade martedi' alle 12), Balduzzi si limita ad aggiungere di aver gia' detto che ''nel momento in cui il Parlamento fa delle proposte, il ministero ne prende atto e fara' le sue''. Il tema, secondo quanto si apprende, e' stato affrontato nella riunione informale che era stata convocata per chiarire alcune modifiche introdotte al Senato al decreto Milleproroghe, e secondo quanto riferito da alcuni partecipanti alla riunione, il ministro avrebbe detto di essere d'accordo, in linea di principio, a un intervento sull'intramoenia, anche alla luce della scadenza definitiva del regime transitorio fissata dal Milleproroghe al 30 giugno, ma che preferirebbe che il tema fosse affrontato con un provvedimento a parte che potrebbe avere una corsia preferenziale. Peraltro, e' stata gia' depositata alla Camera alcuni giorni fa una proposta di legge sulla libera professione a prima firma di Domenico Di Virgilio, il cui contenuto e' stato sintetizzato nei due emendamenti presentati stamattina al governo clinico di cui l'esponente del Pdl e' relatore. Il 'blitz' del Pdl che ha presentato emendamenti al governo clinico sulla libera professione dei medici rappresenta ''la pietra tombale della libera professione pura intramoenia e un ritorno al doppio lavoro pubblico-privato del passato''. Lo afferma Massimo Cozza, della Cgil Medici, secondo il quale l'emendamento Pdl di fatto ''dirotta nel privato medici e cittadini a danno del servizio pubblico''. Se passera' l'istituzionalizzazione dell'intramoenia allargata, cioe' la possibilita' dei medici dipendenti del Ssn di esercitare la libera professione anche negli studi privati, prevista oggi in deroga in attesa che le Regioni adeguino le strutture pubbliche, ''spingera' i medici pubblici a svolgere la libera professione non solo negli studi privati anche associati, ma anche nelle cliniche private perfino le convenzionate''. ''Un danno - prosegue Cozza - in termini di qualita' dell'assistenza'' ma anche ''di trasparenza in particolare per le liste di attesa'', oltre che ''per gli stessi medici che vogliono lavorare solo nel servizio pubblico'' per i quali andrebbe ''rivalutata l'indennita' di esclusivita''' e ai quali andrebbe data ''la possibilita' di svolgere la libera professione in modo adeguato negli stessi ospedali dove lavorano e senza impegnare ulteriori risorse personali''.
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