L’impiego di contraccettivi espone a rischio di cancro al seno e del collo dell'utero. I dati sono stati ottenuti da uno studio epidemiologico su donne che erano state in terapia ormonale per 10 anni, e nelle quali i ricercatori hanno dimostrato una probabilità 1,66 volte più elevata di sviluppare
cancro al seno o all’utero rispetto a donne che non avevano assunto contraccettivi. Sono stati considerati 1.664 casi di carcinoma mammario invasivo, 2.182 casi di cancro cervicale e 182 di tumori dell'endometrio e dell'ovaio.
Come controlli sono stati usati in totale 1.492 casi di tumore all’esofago, al colon o al polmone. Sono stati analizzati sia gli effetti di contraccettivi orali in cui era presente combinazione di estrogeni e progestinici, e iniettabili che consistevano in solo progestinico. Il rischio di neoplasia alla mammella è risultato correlato ad entrambe le formulazioni, ma tendeva ad annullarsi se il tempo trascorso dall’ultima somministrazione era maggiore di 10 anni. Andamento simile si è osservato per il cancro del collo dell’utero, mentre le osservazioni variavano per il tumore alle ovaie e per quello dell’endometrio.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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