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Lo studio del Dna per individuare i tumori è una svolta, ma è importante lo stile di vita

Oncologia Redazione DottNet | 19/04/2012 20:09

Lo studio del dna per individuare diverse tipologie di tumori con caratteristiche genetiche precise rappresenta una 'svolta' che portera' verso cure e farmaci sempre piu' mirati e personalizzati, ma nello sviluppo di qualunque neoplasia gli stili di vita continueranno comunque a giocare un ruolo fondamentale. A sottolinearlo sono gli esperti, dopo la pubblicazione sulla rivista Nature di un nuovo studio che, attraverso l'analisi del dna, ha portato all'identificazione di 10 diversi sottotipi di cancro al seno.

Grazie agli studi del dna, spiega l'oncologo Pierfranco Conte, direttore del dipartimento di oncologia dell'Universita' di Modena e Reggio Emilia, ''si stanno oggi iniziando a classificare i tumori per gruppi in base a caratteristiche genetiche comuni. Questo significa che farmaci 'pensati' per un determinato tipo di cancro, potranno essere impiegati con successo anche per altri tipi di neoplasie che presentano alterazioni genetiche simili''. Ma se e' vero che ''tutti i tipi di tumore hanno alla base delle alterazioni genetiche e che la loro sempre maggiore conoscenza ci consentira' lo sviluppo di farmaci mirati, e' anche vero - sottolinea Conte - che gli stili di vita influenzano notevolmente l'evoluzione di una neoplasia; cosi', si e' visto che tipi particolari di cancro al seno ereditari hanno una evoluzione diversa a seconda anche dello stile di vita dei soggetti''.

Un altro esempio: le donne che praticano con regolarita' un'attivita' fisica e fanno movimento, afferma, ''riducono del 20% il rischio di sviluppare un cancro della mammella rispetto a quelle con una vita sedentaria''.

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La svolta delle cure basate sullo studio del dna impone pero' anche, rileva Conte, ''una sfida dal punto di vista organizzativo: gli ospedali ad esempio - spiega - dovranno attrezzarsi adeguatamente per poter conservare un numero sempre maggiore di campioni di tessuti tumorali da utilizzare per questo tipo di indagini, ed anche le norme sulla privacy devono essere semplificate. Oggi, infatti, gli ospedali non possono raccogliere materiali biologici senza specificarne l'uso, ma cio' andra' cambiato al fine di poter conservare i tessuti in vista di test diagnostici che potrebbero essere disponibili a breve termine ma che oggi ancora non sono in uso''.  Sottolinea l'importanza della linea della ricerca genetica per i tumori anche il genetista Giuseppe Novelli dell'Universita' di Roma Tor Vergata: ''Quest'ultimo studio - commenta - e' una importante conferma fatta su grandi numeri della validita' della linea di ricerca in atto da alcuni anni, che mira appunto alla caratterizzazione dei tumori partendo dalla 'fotografia' del loro dna''.

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