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La salute degli italiani è a rischio: la crisi taglia risorse e c’è sempre meno prevenzione. La mappa delle difficoltà regione per regione

Sanità pubblica Redazione DottNet | 23/04/2012 19:10

La salute degli italiani e' a rischio, colpa dell'attuale crisi che spinge servizi pubblici e Regioni a tagliare sempre di piu' sulla voce 'prevenzione'. Ma l'effetto del dissesto economico porta pure ad un'altra conseguenza: la quota di italiani che potrebbe 'scivolare' sotto la soglia di povertà sale a ben una famiglia su 4, con un aumento del 7% degli indigenti. E' un quadro allarmante quello delineato dal Rapporto Osservasalute 2011, pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane e presentato oggi all'Universita' Cattolica di Roma.

 E se la salute della maggioranza degli italiani ''resta tutto sommato ancora buona - osserva il coordinatore del Rapporto Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica - la crisi sta tuttavia erodendo la 'rendita' del Paese sia in termini di salute dei cittadini sia sul versante sanitario''. Insomma, e' l'allarme lanciato dal Rapporto, ''la situazione si avvia all'insostenibilità, soprattutto nelle Regioni sottoposte a piano di rientro''. E la situazione attuale di crisi, prosegue Ricciardi, ''rischia di essere ulteriormente peggiorata dalle scelte in ambito di politica sanitaria e dalle ultime manovre economiche''. Cosi', quello che stiamo vivendo, si rileva nell'analisi, e' ''un disagio diffuso dilagante, scatenato dalle difficoltà socio-economiche''.

Prima conseguenza: e' aumentato l'utilizzo di farmaci antidepressivi (da 8,18 dosi giornaliere per 1000 abitanti nel 2000 a 35,72 nel 2010), sintomo della ricerca di una 'cura rapida' al senso di malessere anche se, avvertono gli esperti, non sempre sono rilevabili concrete motivazioni cliniche. Secondo effetto: si teme un incremento dei suicidi. I dati mostrano infatti anche per l'Italia un aumento del numero di suicidi tra il 2006, quando i casi registrati erano 3.607, e il 2008, che si chiude con 3.799 casi. Ecco l'Italia 'fotografata' dal Rapporto:

- CRESCE POPOLAZIONE MA NON GRAZIE A NASCITE: si riscontra un tendenziale aumento della popolazione residente in Italia rispetto al biennio 2008-2009 imputabile pero', sostanzialmente, alla componente migratoria. Inoltre, la fecondità delle straniere (2,23) è quasi doppia rispetto alle italiane (1,31).

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 - ITALIA SEMPRE PIU' VECCHIA: Nel 2010 la popolazione in età 65-74 anni rappresenta il 10,3% del totale, e quella dai 75 anni in su il 10%. Si confermano regione più vecchia la Liguria (gli anziani di 65-74 anni sono il 13%), regione più giovane la Campania (65-74 anni sono l'8,3%). E sono sempre di più gli anziani soli: oltre uno su quattro vive solo. Migliora quindi la speranza di vita: al 2010 e' pari a 84,4 anni per le donne e 79,2 anni per gli uomini.

 - NESSUN MIGLIORAMENTO DEGLI STILI DI VITA: Continua a crescere la percentuale di italiani che ha problemi con la bilancia: nel 2010, il 35,6% della popolazione adulta è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (10,3%). Ed ancora: e' sedentario e non pratica alcuno sport il 38,3% della popolazione. Siamo poi ancora lontani dalla vittoria rispetto all'abuso di alcol: la prevalenza dei consumatori a rischio è pari al 25% degli uomini e al 7,3% delle donne. Quanto al fumo, non rinuncia alle sigarette una persona su 4, perlopiù giovani.

Il Piemonte e' la Regione con la migliore organizzazione dei punti nascita, mentre la Valle d'Aosta quella in cui si fanno più figli. Le migliori e peggiori performance regione per regione arrivano dall''Atlante' della salute nelle Regioni italiane, sulla base dei dati del Rapporto Osservasalute 2011.

 

- PIEMONTE: ha la migliore organizzazione dei punti nascita. In negativo, ha una elevata incidenza per la meningite causata dallo Streptococco. - VALLE D'AOSTA: la Regione dove si fanno più figli, ma con il più alto tasso di ospedalizzazione per patologie da alcol.

 

- LOMBARDIA: la Regione con le Asl più trasparenti sulle liste d'attesa, ma che presenta elevati tassi di mortalità per tumori.

 

- PA BOLZANO: ha il numero più alto di sportivi attivi (38,3%), ma detiene il maggior numero di consumatori di alcol a rischio fra i giovanissimi.

 

- PA TRENTO: quelli che sfoggiano la silhouette migliore, ma e' alta la percentuale di giovani con consumi di alcol.

 

- VENETO: la Regione dalle donne dal cuore più sano. Si registra pero' un'alta percentuale di problemi legati all'alcol.

 

- FRIULI V.G.: la Regione con Asl e Aziende Ospedaliere più trasparenti sulle liste d'attesa, ma dove è aumentata di più nell'arco di un anno la spesa pro capite per consumo di farmaci.

 

- LIGURIA: la Regione più parsimoniosa sul consumo di farmaci ma con più anziani "soli".

 

- EMILIA ROMAGNA: ha la più estesa assistenza domiciliare integrata ma anche la produzione maggiore di rifiuti procapite.

 

- TOSCANA: ha la migliore gestione dei ricoveri ordinari, ma e' la regione dove si consumano più antidepressivi. - UMBRIA: registra il maggior consumo di farmaci generici, ma è la Regione con l'aumento maggiore di ricoveri inappropriati per insufficienza cardiaca.

 

- MARCHE: meno anziani soli, ma qui si rileva il piu' alto numero di giovanissimi maschi con consumi di alcol a rischio.

 

- LAZIO: la Regione con la popolazione che cresce di più, ma con più fumatori.

 

- ABRUZZO: la Regione in cui più si è ridotto il tasso di aborti in un anno, ma con la maggiore mortalità infantile e neonatale.

 

- MOLISE: la Regione con il tasso più basso di interruzione di gravidanza per le minorenni, ma dove si fanno meno figli.

 

- CAMPANIA: la regione del Sud che consuma più frutta e verdura ma con meno sportivi.

 

- PUGLIA: si registrano i maschi dal cuore "più sano", ma è la Regione dalle Asl meno trasparenti sulle liste d'attesa.

 

- BASILICATA: la Regione con il minor consumo di antidepressivi, ma presenta il maggior tasso di persone obese.

 

- CALABRIA: la Regione dove si fuma meno, ma quella che presenta la più alta spesa farmaceutica per cittadino.

 

- SICILIA: si bevono meno alcolici, ma e' l'area territoriale in cui si fumano più sigarette al dì.

 

- SARDEGNA: la Regione che ha migliorato di più la raccolta differenziata, ma con una gestione delle emergenze da migliorare.

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