Il governo, sulla scia del precedente, focalizza l’attenzione sulla Sanità elettronica: “L'eHealth consente di aiutare i cittadini nella messa in atto di comportamenti favorevoli alla propria salute ed al proprio benessere, contribuendo a ridurre le disuguaglianze culturali e sociali - afferma il ministro della Salute Balduzzi -. Sposta il focus dall'ospedale, che rimane luogo di elezione per l'accesso alle cure ad alta intensità e specializzazione, al territorio, rendendo possibile l'assistenza anche da località disagiate”.
Il ministro è dunque convinto che la rete facilità il lavoro del medico: “Migliora efficacia, efficienza e appropriatezza e riduce la spesa sanitaria – incalza Balduzzi -. Rappresenta, insomma, un pilastro fondamentale del processo di innovazione dei processi di cura e di riabilitazione in quanto consente al cittadino di portare con se' ovunque si trovi la propria storia clinica e di fruire conseguentemente di un'assistenza sanitaria il più possibile personalizzata”. Ma la grande rivoluzione, quella a cui punta il nostro sistema sanitario, Oltreoceano è già realtà. Al capezzale dei centri ospedalieri americani è, infatti, sempre più facile imbattersi in un camice bianco munito di tablet: ormai tre medici su cinque ne fanno uso. Se il progresso della medicina negli ultimi anni è stato così grande lo si deve anche alle piccole neonate societa' hi-tech, che con i loro programmi hanno permesso di rendere piu' efficienti le giornate lavorative dei dottori. E così in Usa è difficile ormai trovare un pronto soccorso o un qualsiasi centro medico privato e pubblico che è privo di dispositivi portatili: il tasso di adozione di iPad e altri simili apparecchi portatili è quasi raddoppiato. I dispositivi multimediali consentono ai medici di inviare prescrizioni, ai chirurghi di gestire meglio la loro ricca agenda di impegni e agli infermieri di accedere ai sistemi informativi in cui sono contenuti i dati clinici sempre aggiornati e firmati in forma digitale.
La situazione in Italia
E in Italia? Il settore in cui è maggiormente applicata la telemedicina è la cardiologia, dove si sono immediatamente diffuse pratiche di telediagnosi attraverso l'uso di apparecchi che vengono applicati al paziente da personale paramedico e rilevano tracciati elettrocardiografici, immediatamente inviati - dapprima attraverso le linee telefoniche e oggi attraverso la linea internet - a centri specializzati, attivi anche 24h/24, che in poco tempo inviano la diagnosi sul luogo in cui è presente il paziente oppure al centro ospedaliero più vicino, per facilitare l'intervento di cura una volta che il paziente stesso è giunto sul luogo. Molte sono anche le applicazioni anche nell'ambito della radiologia, della neurologia, della dermatologia, della pneumologia, della ginecologia dell'ortopedia, in pratica non esiste branca della medicina che non si possa avvalere della telemedicina. Il futuro è dunque segnato.
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