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I farmacisti sono i più ricchi, secondi solo ai notai e davanti ai medici. Racca, il calcolo è sbagliato

Farmacia Redazione DottNet | 04/06/2012 18:46

Brillano i conti dei farmacisti. L’agenzia delle Entrare ha fatto i conti in tasca alla categoria che resta tra le più ricche, con 109,2 mila euro dichiarati, secondi solo ai notai (290,66), seguiti dai medici (69,3) e dagli studi odontoiatrici (47,3). Tutti in aumento, rispetto alla dichiarazione dei redditi del 2009, quando i farmacisti avevano dichiarato 107,7 mila euro, i medici 67,7 e gli studi odontoiatrici 45,8.

Tuttavia, per i farmacisti si tratta di una magra consolazione, tenuto conto che nel 2005 le loro dichiarazioni arrivavano in media a 133,2 mila euro. Al contrario, i medici e gli odontoiatri hanno visto costantemente crescere i loro redditi, che nel 2005 erano rispettivamente di 55,6 e 41,2 mila euro."Quando si parla di reddito dei farmacisti si rischia di fare molta confusione". Lo afferma il Presidente di Federfarma, Annarosa Racca, commentando la notizia. "In realta' - precisa Racca in proposito - il reddito va piu' correttamente riferito alla 'farmacia' da intendersi come impresa; si tratta di un reddito lordo, su cui gravano le imposte, oggi prossime al 50% e che esso comprende gli utili riconosciuti ai farmacisti soci o ai familiari che lavorano in farmacia".

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Quindi, prosegue il presidente di Federfarma, "il reddito lordo medio di 110.000 euro e' una 'non-notizia' e dimostra, invece, che da oltre dieci anni i redditi delle farmacie appaiono calanti in termini reali, a causa della costante riduzione del prezzo dei farmaci e del progressivo, cospicuo aumento delle trattenute poste a carico delle farmacie". Per questo, conclude Racca, "e' urgente un nuovo modello di remunerazione del servizio farmaceutico ed il rinnovo della Convenzione tra farmacie e Ssn, scaduta da anni".

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