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Staminali, ancora difficile l’applicazione pratica

Farmaci Redazione DottNet | 01/09/2012 19:26

Nonostante siano conosciute da mezzo secolo solo negli ultimi anni si e' riusciti a superare i problemi tecnici per l'uso della staminali adulte, e a iniziare sperimentazioni cliniche autorizzate. Dei 3500 trial in giro per il mondo non fa pero' parte la terapia di Maria Celeste, la bimba di due anni curata dal pediatra Marino Andolina, la cui cura e' invece 'compassionevole', una definizione che permette di saltare molti dei passaggi autorizzativi. Con il termine staminali si intende un gruppo di cellule 'progenitrici' che hanno il compito di rimpiazzare quelle che vengono perse.

 Ne esistono diversi tipi, dalle embrionali, capaci di differenziarsi in tutti i tipi di tessuto, a quelle del cordone o della placenta, un po' meno 'universali', a quelle adulte, trovate nei singoli organi e che in teoria possono trasformarsi in un solo tipo di cellula, anche se recentemente e' stato dimostrata la possibilita' di 'riprogrammarle'. A partire da queste cellule si sono gia' ottenuti organi interi, dalla trachea sviluppata dall'italiano Paolo Macchiarini alla vescica, e si stanno tentando sperimentazioni per patologie come il diabete o l'Alzheimer, come quella iniziata da Angelo Vescovi.

L'unica cura pero' che e' ben sperimentata e' il trapianto di midollo usato per le malattie del sangue, che altro non e' che un''iniezione' di staminali del sangue. A rendere difficile finora l'applicazione pratica ci sono diversi fattori: il prelievo e la coltivazione delle staminali adulte richiedono laboratori attrezzati e personale esperto, e in molti paesi i laboratori devono ottenere una precisa certificazione che garantisce anche la capacita' di mantenere la loro purezza.

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I rischi principali segnalati per le terapie con staminali sono quello del rigetto, nel caso non si utilizzi materiale proveniente dallo stesso paziente, e anche la possibilita' che le staminali adulte, anche se meno 'potenti' delle embrionali, possano comunque crescere in maniera incontrollata generando tumori. Nonostante le 3500 sperimentazioni autorizzate nel mondo, probabilmente sono ancora di piu' cliniche e laboratori che millantano terapie a base di staminali. Fino a poco tempo fa uno dei paesi principali da questo punto di vista era la Cina, anche se lo scorso febbraio il governo cinese ha deciso un giro di vite, ammettendo solo quelle con criteri scientifici.

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