Uno strumento molto innovativo per il controllo delle interazioni farmacologiche è stato di recente messo a punto in collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia (Interactions Explorer©, visibile in DEMO al sito www.drug-interactions.eu).
Quante volte capita di dover aggiungere un farmaco ad una lista di medicinali di terapie complesse, oppure di dover rapidamente decidere se è possibile associare altre medicine, erbe e prodotti di erboristeria, alimenti, o di verificare la compatibilità con droghe d’abuso, o studiare l’interazione tra farmaci e/o sostanze chimiche assunte accidentalmente...
Se medici e farmacisti conoscono bene le interazioni tra farmaci dal punto di vista farmacodinamico (cioè di come due farmaci o sostanze in una politerapia possono interagire a livello di un comune bersaglio), molto più difficile è orientarsi sulle interazioni farmacocinetiche, cioè di come siano possibili interferenze durante le trasformazioni e i passaggi di farmaci e sostanze all’interno del nostro organismo.
Sono diversi i fattori che complicano la possibilità di prevedere le interazioni farmacologiche legate alla farmacocinetica. Un primo elemento è la numerosità delle possibilità: tanto più è grande il numero di principi attivi utilizzati nelle polifarmacoterapie, tanto più è probabile l'eventualità di reazioni avverse dovute alle interazioni.
Un secondo elemento sono le differenze legate a sesso, età e stato di salute dell'individuo. Ancora, il fatto che le interazioni farmacologiche di tipo cinetico riguardino tre diverse fasi del metabolismo(fase 1, 2 e 3) implica che ci siano tre livelli di articolazione in cui i principi attivi possono aumentare o diminuire la loro presenza nell'organismo.
La diversa azione del metabolismo, da un lato di terminazione dell'azione farmacologica, dall'altro di attivazione - attraverso metaboliti che svolgono azione terapeutica o tossica - complica ulteriormente la lettura di quanto accade.
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
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