Sulla sanita' elettronica l'Italia e' ancora molto indietro rispetto agli altri paesi europei. Nel Nord Europa tutti i risultati degli esami e i dati sanitari sono disponibili online e consultabili da qualunque medico abbia in carico il paziente, mentre in Italia ogni ospedale ha il proprio sistema di cartelle cliniche elettroniche, difficilmente 'leggibili' da altre strutture o medici''. E' quanto ha rilevato Eugenio Santoro, direttore del Laboratorio di Informatica Medica dell'istituto 'Mario Negri' di Milano, al convegno sulla Cybermedicine organizzato a Padova dalla Fnomceo.
''Ci sono delle criticità - spiega - che frenano l'uso la sanità elettronica. La principale e' la necessita' di definire standard condivisi per permettere ai sistemi informatici di dialogare tra loro. E se per la gestione delle immagini questo risultato e' stato raggiunto, maggiori sforzi saranno necessari per le cartelle cliniche elettroniche''. Nonostante l'attivazione di numerosi progetti regionali volti a rendere disponibili a tutti gli operatori sanitari i dati del paziente, ''siamo ancora molto indietro rispetto alle esperienze internazionali - continua - L'idea di fascicolo sanitario elettronico contenuta nel decreto sulla Sanità digitale discusso in questi giorni dal Consiglio dei Ministri sembra comunque andare verso la giusta direzione''. I medici hanno iniziato invece a sfruttare sempre più le possibilità offerte da internet. ''Riviste mediche internazionali, società scientifiche, organizzazioni sanitarie, portali con scopi didattici - conclude Santoro - hanno aperto pagine pubbliche su Facebook attraverso cui distribuiscono i i propri contenuti perche' siano condivisi. I congressi scientifici possono essere raccontati in diretta da chi li organizza o li frequenta, e i medici hanno incominciato anche in Italia a confrontarsi all'interno di communities online''. In questo contesto appare rilevante il ruolo di Dottnet che, secondo l’ultimo sondaggio del giugno scorso della GFK Eurisko realizzato interpellando i medici di base, lo pone al primo posto tra i portali di proprietà di un editore puro, non legato cioè ad alcuna azienda farmaceutica. E in ogni caso Merqurio-Dottnet ha una posizione ragguardevole, risultando secondo tra i siti più visitati dopo Univadis e prima di Edott e terzo tra i siti più conosciuti, dopo Univadis e Edott.
Nuovo codice deontologico. La 'cyber-medicine fa sempre piu' parte del lavoro dei medici. Tanto che la Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici) ha iniziato a lavorare ad una revisione del codice deontologico del 2006 che tenga conto di questo fenomeno: è in arrivo, infatti, un restyling per aggiornare le disposizioni sul comportamento etico della categoria alle nuove situazioni che si sono create con le nuove tecnologie, da Internet e alle biotecnologie, con l'obiettivo primario dichiarato di accrescere la sicurezza per i pazienti. A spiegarlo e' stato il presidente dell'Ordine nazionale dei Medici (Fnomceo), Amedeo Bianco, La revisione riguardera' l'intero codice deontologico, rinnovato l'ultima volta nel 2006. Bianco ha spiegato che le innovazioni ''riguarderanno anche le norme che regolano il comportamento medico nei test clinici, nell'uso delle biobanche, nella raccolta dati e molto altro ancora''.
Dalle prime relazioni presentate al congresso è emerso che solo il 9% degli ospedali americani e il 17% dei medici fa uso di cartelle cliniche elettroniche. Per questo, anche negli Usa, come si sta proponendo in questi giorni in Italia, e' stato varato un piano per finanziare l'informatizzazione in sanita'. I vantaggi della cybermedicine sono evidenti: ad esempio i pazienti diabetici controllati con la telemedicina hanno avuto un numero molto minore di ospedalizzazioni e di decessi rispetto a chi e' trattato con i metodi tradizionali, come ha dimostrato un recente studio pubblicato sul British medical journal.
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