Una nuova arma contro la sclerosi multipla (Sm) potrebbe presto essere disponibile: e' un nuovo farmaco orale: una pillola dalla facile somministrazione da prendersi due volte al giorno - che ha dimostrato effetti statisticamente significativi sulla riduzione delle recidive della malattia e sulla progressione della disabilita' legata alla Sm. La conferma arriva dagli studi di fase tre Define e Confirm su oltre 2.300 pazienti, presentati al 28/mo congresso europeo per il trattamento e la cura della Sm in corso a Lione ed appena pubblicati sul New England Journal of Medicine. Il nuovo farmaco, a base di Dimetil Fumarato (Bg-12) e prodotto dall'azienda biotecnologica Biogen Idec (rivolto a pazienti con Sm recidivante remittente, ovvero la forma piu' diffusa della malattia, potrebbe essere disponibile in Italia dal 2013.
Attualmente, e' stata presentata domanda e registrazione presso le autorita' regolatoria americana (Fda) ed europea (Ema). Questi dati ''confermano l'aspetto positivo della molecola sulla riduzione delle ricadute nella Sm, delle lesioni cerebrali della disabilita' - ha affermato Alfred Sandrock, capo mondiale della direzione medica di Biogen - e se verra' approvato, il nuovo farmaco potrebbe fornire a gran parte dei pazienti con Sm una terapia efficacie che abbina il vantaggio della somministrazione orale ad un profilo di tollerabilita'''. Inoltre, la nuova molecola, commenta la neurologa Maria Pia Amato dell'universita' di Firenze, ''ha un meccanismo di azione nuovo rispetto ai farmaci attualmente disponibili, assicurando un effetto antinfiammatorio e allo stesso tempo di protezione del tessuto cerebrale''. Secondo i dati, a due anni, il nuovo farmaco ha ridotto il tasso annuale di ricadute del 49%, la percentuale di pazienti recidivanti del 43-47% ed il rischio di progressione della disabilita' (a 12 settimane) del 30-32%. ''Abbiamo osservato - sottolinea il direttore del centro Sclerosi multipla dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, centro italiano coinvolto nei test clinici sul Bg-12 - una riduzione significativa delle lesioni cerebrali.
Farmaci sempre piu' efficaci, in attesa di una cura definitiva, sono gli 'alleati' dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla. Molecole e terapie mirate aiutano in fatti a migliorare la qualita' di vita dei malati. La conferma dei progressi in campo farmacologico arriva da numerosi studi presentati al Congresso europeo sul trattamento e la cura della Sclerosi Multipla, Ectrins, di Lione. Ecco alcuni esempi:
- LA MOLECOLA CHE RIDUCE I SINTOMI: Undici studi presentati rafforzano ulteriormente l'evidenza dell'efficacia della molecola Natalizumab (una terapia a infusione endovenosa una volta al mese) nel ridurre il tasso annuale di recidive, in particolare in pazienti trattati nelle fasi precoci della malattia, come anche i suoi effetti di apportare benefici alla qualita' di vita dei malati. I comuni sintomi della Sclerosi Multipla, quali disturbi cognitivi, fatica e riduzione della capacita' visiva, possono avere un impatto molto pesante sui pazienti. Per questo, rilevano gli esperti, i dati che dimostrano la capacita' di tale molecola di esercitare un effetto positivo su questi sintomi sono da ritenersi "molto incoraggianti".
- IN AIUTO DEI NERVI DANNEGGIATI: Anti-Lingo 1 e' un anticorpo monoclonale in fase precoce di sperimentazione clinica. Dati raccolti in precedenza su modelli animali hanno dimostrato che l'anticorpo favorisce la rimielinizzazione dei nervi danneggiati.
- PER CAMMINARE MEGLIO: La molecola Fampridina e' una nuova terapia in compresse per la Sclerosi Multipla approvata nell'Unione Europea e che migliora la deambulazione in pazienti adulti affetti da questa patologia. Nella Sclerosi Multipla, infatti, i nervi danneggiati portano ad uno stato di indebolimento della corrente elettrica trasmessa attraverso i nervi stessi. Gli studi hanno provato che la Fampridina puo' aumentare la conduzione lungo i nervi danneggiati e portare cosi' ad un miglioramento della capacita' di deambulazione
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