Una nuova scoperta dimostra che la reintroduzione di input ai centri visuali del cervello dei non vedenti potrebbe essere possibile perché il loro encefalo può imparare a elaborare input attraverso il suono. A dirlo, uno studio appraso pubblicato sulla rivista Neuron.
La scoperta riveste un’importanza fondamentale nel mondo scientifico perché contraddice le certezze che collocano nella corteccia e solo nei primi anni di vita la possibilità di acquisire una specializzazione funzionale. Sono stati arruolati nello studio adulti non vedenti dalla nascita a utilizzare dispositivi di sostituzione sensoriale (Ssd), aiuti sensoriali non invasivi che forniscono informazioni visive ai non vedenti attraverso gli altri sensi. Il visual-to-uditive Ssd, consiste in immagini da una videocamera convertite in paesaggi sonori che le rappresentano, permettendo all'utente di ascoltare e poi interpretare le informazioni visive provenienti dalla telecamera. I risultati suggeriscono che nei ciechi, la sintonizzazione della ''visual word form'' della lettura non dipende dalla visione.
Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da Lingyi Liang, dello State Key Laboratory of Ophthalmology, Zhongshan Ophthalmic Center, presso la Sun Yat-sen University nel Guangdong in Cina
L'esperto spiega i cinque principali problemi oculari che possono presentarsi in estate
In Italia 2 mila casi l'anno ma il 50% non risponde alle cure
"Oltre a maculopatia, cataratta e distacco della retina. Per questo motivo va sempre monitorata attentamente"
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