Canali Minisiti ECM

Riconoscimento di una quota del 40% della rendita al figlio superstite di genitore divorziato

Previdenza | 04/12/2012 09:52

(INAIL, 11 ottobre 2012, Circolare n. 55)

La circolare INAIL n°55 dell`11 ottobre scorso ha affermato il diritto del figlio di genitore divorziato al riconoscimento di una quota di rendita ai superstiti ragguagliata al 40% della retribuzione del genitore deceduto a seguito di infortunio sul lavoro o malattia professionale. Già la Corte costituzionale con sentenza n. 86/2009 aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 85, comma 1°, n. 2 del T.U. (DPR n. 1124/65), nella parte in cui, nel disporre che, nel caso di infortunio mortale dell’assicurato, agli orfani di entrambi i genitori spetta il 40% della rendita, ma escludeva che essa spettasse nella stessa misura anche all’orfano di un solo genitore naturale.

Nella citata sentenza, la Corte costituzionale, nel dichiarare la parziale illegittimità della norma suddetta con riferimento alla fattispecie concreta relativa al figlio naturale di una coppia non coniugata ma stabilmente convivente, ha rilevato che si tratta di “ipotesi nella quale il minore ha diritto alla sola rendita pari al 20% della retribuzione del genitore deceduto, senza potere usufruire del sostegno economico che indirettamente gli perverrebbe dall’attribuzione all’altro genitore della rendita pari al 50%, legittimamente negata al convivente”.

Il principio enunciato dalla Corte non si fonda sullo status di figlio naturale dell’avente diritto alla quota di rendita a superstiti, bensì sul rilievo, di carattere sostanziale, della ingiustificata disparità di trattamento tra il figlio orfano di entrambi i genitori e quello che non può usufruire dell’indiretto sostegno economico derivante dalla quota di rendita che spetterebbe all’altro genitore vivente perché quest’ultimo non ne ha diritto, a prescindere dal fatto che non sia stato mai contratto il vincolo del coniugio o che siano cessati gli effetti civili di detto vincolo.

Ciò premesso, l’INAIL chiarisce che il diritto alla quota del 40% di rendita va riconosciuto anche al figlio superstite di genitore divorziato con la conseguenza che, nei casi di orfani superstiti di genitore divorziato, titolari di rendita del 20%, la misura della rendita va elevata al 40%.

Di contro, nella particolare ipotesi in cui al coniuge divorziato, già titolare di assegno divorzile ai sensi dell’art. 5 della L. 898/70, venga riconosciuto il diritto alla rendita ai superstiti, al figlio superstite dovrà essere riconosciuta la stessa rendita ai superstiti ragguagliata al 20% della retribuzione del genitore defunto, ai sensi dell’art. 85, comma 1, n. 2 del T.U. sopra citato.

Chiarisce, infine, l’INAIL che le disposizioni in questione si applicano alle fattispecie in istruttoria e a quelle per le quali sono in atto controversie amministrative o giudiziarie o, comunque, non prescritte o decise con sentenza passata in giudicato in cui sia stata accertata la misura della rendita ai superstiti spettante al figlio superstite di genitore divorziato.

Commenti

I Correlati

Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo

Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile

Integrazione al minimo delle pensioni Enpam

Previdenza | Redazione DottNet | 29/08/2024 18:22

L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.

Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese

Ti potrebbero interessare

Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo

Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile

Integrazione al minimo delle pensioni Enpam

Previdenza | Redazione DottNet | 29/08/2024 18:22

L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.

Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese

Ultime News

Più letti