No allo stop dei controlli sui prodotti e farmaci emoderivati provenienti da Usa e Canada. Questo il senso del parere trasmesso oggi al ministro della Salute Renato Balduzzi dal Consiglio superiore di sanità (Css) sull'emendamento alla legge di stabilità, approvata lo scorso dicembre, che eliminava il controllo preventivo dell'Agenzia del farmaco (Aifa) sugli emoderivati importati da questi Paesi.
Un parere recepito e condiviso immediatamente dal ministro della Salute Renato Balducci che ha firmato dopo poche ore un'ordinanza che assicura temporaneamente il mantenimento dell'obbligo di autorizzazione preventiva dell'AIFA per importare questi prodotti. Con la legge di stabilità la richiesta di autorizzazione era stata infatti sostituita da quella di una notifica firmata dal produttore. L'ordinanza sara' valida dalla pubblicazione in Gazzetta fino all'adozione di un decreto ministeriale. Il provvedimento non potra' rimanere in vigore oltre il 30 giugno 2013. Il parere degli esperti dell'organo consultivo del ministero auspicava un intervento per assicurare il rispetto della normativa Ue in materia di controlli sugli emoderivati e del principio di sicurezza per i cittadini. 'Sotto accusa' e' dunque il comma 136 dell'articolo 1 della legge di stabilità, che modifica appunto la disciplina dell'importazione di plasma e prodotti emoderivati provenienti dai centri di raccolta di Stati Uniti e Canada. Modifiche rispetto alle quali anche l'Aifa aveva espresso preoccupazione. Dopo il via libera alla Legge, Balduzzi aveva quindi allertato il gruppo di esperti del Css proprio per valutare se l'entrata in vigore della nuova disciplina organizzativa potesse determinare di fatto "pericoli per la salute pubblica" annunciando, in quell'occasione, l'eventuale adozione di provvedimenti di urgenza in caso di rischi per i cittadini. Rischi, commentano gli esperti, sempre possibili e per prevenire i quali sono previsti precisi controlli da parte delle autorita' sanitarie sui prodotti emoderivati provenienti dai paesi Ue. Per questo, l'emendamento in questione ha suscitato non poche polemiche, ed e' stato anche definito un 'emendamento 'ad aziendam', dal momento che, osservano alcuni esperti, il potenziale import 'facilitato' di prodotti emoderivati dagli Usa (oggi sottoposti ai controlli previsti dalla normativa Ue) riguarderebbe una sola azienda italiana del settore.
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