Malati di artrite reumatoide più resistenti agli sforzi fisici grazie alla terapia con golimumab, un anticorpo monoclonale promosso da due nuovi studi di fase clinica III controllati verso placebo. I pazienti sottoposti ogni 4 settimane a iniezioni sottocutanee del farmaco, alle dosi di 50 e 100 mg - riferisce una nota di Schering-Plough - hanno ottenuto miglioramenti significativi della funzionalità fisica, della qualità di vita legata alla salute e della resistenza alla fatica. I dati, su pazienti con artrite reumatoide da moderata a severa, sono stati presentati al Congresso annuale dell'American College of Rheumatology.
Il primo trial ha coinvolto malati già trattati con farmaci anti-TNF, mentre il secondo ha arruolato pazienti con malattia attiva nonostante la terapia in corso con metotrexate.
"Oltre alla riduzione dei segni e dei sintomi" dell'artrite reumatoide, commenta Jonathan Kay, direttore dell'Unità di Reumatologia del Massachusetts General Hospital e professore associato di Medicina alla Harvard Medical School, "questi dati dimostrano un miglioramento di importanti indici di abilità funzionali e della qualità di vita. I risultati confermano il potenziale beneficio di golimumab in pazienti già trattati con terapie anti-TNF o metotrexate", sottolinea l'esperto. Secondo la Arthritis Foundation, oltre a provocare dolore articolare e gonfiore, l'artrite reumatoide può complicare lo svolgimento delle attività quotidiane ed è spesso associata a scarsa resistenza alla fatica.
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