Non c'è alcun problema a ragionare ancora» sulla nuova remunerazione di farmacie e grossisti. Arrivano dichiarazioni concilianti dal ministro Balduzzi a 24 ore dall'invio alle Regioni dello schema (clicca qui per scaricare il documento del ministero della Salute) su due fasce messo a punto dai tecnici della Salute. Ospite d'onore del convegno organizzato da Assofarm (l'associazione delle farmacie pubbliche).
«Se la proposta del Ministero dovesse passare» ha detto a chiare lettere il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi «per la farmacia sarebbe la fine, ineluttabile». «Ciò di cui abbiamo bisogno» ha aggiunto la presidente di Federfarma, Annarosa Racca «è una riforma della remunerazione che dia stabilità alle farmacie e getti le basi per il ritorno nel canale dei farmaci ad alto costo, come faceva l'accordo firmato con l'Aifa il 16 ottobre che per noi rimane il riferimento. Lo schema del Ministero, invece, lascia senza tutele le piccole farmacie e non sgancia i fatturati dalla discesa dei prezzi». Ed ecco allora l'invito a Balduzzi perché la proposta faccia dietrofront e prima di arrivare alle Regioni venga ridiscussa con le sigle della filiera. «Ministro» ha detto Annarosa Racca «ci ripensi. Ne va del destino del sistema farmacia». Nessuna chiusura da Balduzzi, che ha anche fatto capire di non aver voluto imprimere alcuna accelerazione al percorso della riforma. «Abbiamo inviato lo schema alle Regioni» ha detto «perché c'erano dei tempi tecnici che ci imponevano di farlo. Ma c'è tutto il tempo per ragionarci ancora: serviranno circa due mesi per far arrivare la proposta alle commissioni parlamentari (che dovrebbero dare l'ok finale, ndr) nessun problema a proseguire il confronto». Intanto le farmacie considerano la nuova bozza un passo indietro: per esempio l'extra margine dell'8% previsto dalla legge per i medicinali generici viene trasferito a vantaggio del Ssn e non entra più nella disponibilità di grossisti e farmacie.
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