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Errori su farmaci, in Europa il tasso è al 7,5 per cento. E aumentano gli oneri per la sanità

Farmaci Redazione DottNet | 04/03/2013 16:30

Gli errori su farmaci e medicinali sono le cause di effetti avversi piu' comuni evitabili, nonche' responsabili di oneri per le finanze pubbliche stimabili tra i 4,5 e 21,8 miliardi di euro l'anno. Si tratta principalmente di errori nei processi prescrizione, fornitura, dispensazione, preparazione, gestione o monitoraggio dei medicinali nella pratica clinica. A evidenziarlo e' l'Ema, l'autorita' regolatoria europea sui farmaci, in occasione di un suo workshop appena concluso sugli errori sui farmaci.

 In Europa, il tasso di errori sui farmaci nelle cure primarie e' stimato essere del 7,5% al momento della prescrizione e dello 0,08% in quello della distribuzione, mentre a livello ospedaliero oscilla tra lo 0,3% e il 9,1% per la prescrizione e l'1,6% e il 2,1% per la dispensazione. Secondo l'Ema e' necessaria una stretta collaborazione con le autorita' nazionali per la sicurezza dei pazienti, la Commissione europea, pazienti e professionisti sanitari per contrastare questo problema. La legislazione europea sulla farmacovigilanza fornisce una chiara cornice legale sulla condivisione dei dati sugli errori sui farmaci che possono essere dannosi.

Da luglio 2012 tutte le reazioni sospette ai farmaci causate da errori sulle terapie vanno segnalate al database europeo EudraVigilance. Per sviluppare procedure armonizzate a livello europeo e la condivisione dei dati, l'Ema, attraverso il suo comitato di valutazione dei rischi di farmacovigilanza, pubblichera' nel 2013 un documento con le migliori pratiche e proposte operative su come riportare e prevenire gli errori sui farmaci.

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fonte: ema

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