La sezione d'appello della Corte dei conti per la Sicilia ha condannato (sentenza nr. 62/A/2013 depositata ieri), al pagamento di 12.481.474,56 di euro (il danno erariale in primo grado era stato quantificato in oltre 37 milioni) i componenti della ex giunta regionale guidata da Cuffaro. I giudici d'appello hanno parzialmente accolto il ricorso della Procura regionale contro l'assoluzione dei componenti dell'esecutivo tra il 2006 e il 2008 e dei membri della commissione sanità dell'Assemblea siciliana, sempre nello stesso periodo.
La vicenda riguarda il potenziamento (ritenuto "arbitrario") del servizio di emergenza 118, all'epoca gestito dalla Sise (società interamente partecipata dalla Cri). In prossimità delle elezioni regionali del 2006, "senza alcuna preventiva verifica di utilità - scrivono i giudici - ed economicità, e nonostante il legislatore avesse previsto la non prorogabilità della convenzione oltre il 2005", la giunta e alcuni parlamentare facenti parte della commissione Sanità, decisero il potenziamento del numero delle ambulanze, quasi raddoppiandolo (da 167 a 280) e la diminuzione, da 36 a 30, del monte ore settimanale del personale già in servizio, consentendo l'assunzione diretta di circa tremila persone individuate nel bacino del precariato (precari della Sise e corsisti dell'ente di formazione Ciapi, di recente al centro di un'indagine della Guardia di finanza anche per il resto di finanziamento illecito ai partiti).
Fonte: regione Sicilia
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