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Ricetta elettronica, prove in venti farmacie di quattro regioni. In Val d'Aosta si semplificano le procedure sanitarie cancellando i certificati

Sanità pubblica Redazione DottNet | 09/03/2013 16:42

Circa una ventina di farmacie in quattro Regioni, che presto potrebbero diventare una cinquantina, con l'obiettivo di allargare nel piu' breve tempo possibile le 'prove generali' e raggiungere, entro l'anno, l'obiettivo di 'dematerializzare' quasi una ricetta su due. E' lo stato dell'arte della sperimentazione della ricetta elettronica, che dovrebbe via via sostituire la tradizionale 'ricetta rossa' fin quasi ad eliminarla entro i prossimi tre anni.  Nei giorni scorsi il ministero della Salute ha pubblicato il documento con le procedure per il principio attivo (clicca qui per scaricare il documento). Inoltre ricordiamo che per chi lo volesse è disponibile il nostro report sulla sanità elettronica (clicca qui per scaricare il testo).

Capofila della sperimentazione la Lombardia, che partecipa gia' con tre farmacie in provincia di Lecco mentre e' in corso la programmazione di un ampliamento, seguita da provincia autonoma di Trento (8 farmacie coinvolte, di cui tre pubbliche), dove la sperimentazione sta procedendo senza intoppi, e dal Molise. Le cinque farmacie molisane dovrebbero diventare in tempi rapidi 30, anche se, come spiegano da Federfarma, c'e' qualche difficolta' soprattutto legata alla connettivita' e all'adeguamento dei sistemi gestionali delle farmacie. La ricetta elettronica, infatti, viaggia sul web e una volta a regime permettera' a tutti i pazienti di arrivare in farmacia con il solo codice della prescrizione, attraverso il quale il farmacista sapra' individuare i medicinali indicati dal medico curante. Senza piu' bisogno di carta. 'Ultima arrivata' l'Emilia Romagna, che ha attivato la sperimentazione in tre farmacie dell'imolese, mentre stanno per partire Lazio e Campania, dove gia' si sono svolti gli incontri preliminari tra Regioni, Sogei, farmacie e medici di famiglia, cosi' come Puglia e Sardegna, che prevedono l'avvio della sperimentazione con sistemi simili a quelli della Lombardia.  La ricetta elettronica, introdotta gia' da tempo per via normativa, ha ricevuto impulso al 'decollo' sulla scia dell'Agenda digitale, che ha previsto appunto anche le scadenze per eliminare il cartaceo (80% nel 2014 e 90% nel 2015) e ottenere risparmio economico per l'Ssn da un lato sulla stampa delle ricette, ma dall'altro anche attraverso l'ottimizzazione del controllo sulle prescrizioni.

Addio certificati in Val d'Aosta. La Valle d'Aosta punta sulla semplificazione delle procedure in materia sanitaria e dà il via alla cancellazione di una serie di certificazioni e adempimenti in materia di prevenzione "riconosciuti, alla luce dell'evidenza scientifica, privi di documentata efficacia per la salute pubblica". E' quanto prevede un disegno di legge della giunta regionale licenziato venerdì e ora in attesa dell'approvazione definitivo del consiglio regionale.

Il testo del ddl stila un elenco di certificazioni sanitarie che "allo stato attuale - si legge nella relazione del provvedimento - non avendo più alcuna valenza sanitaria, possono essere abolite". Tra questi ci sono il certificato di sana e robusta costituzione fisica; di idoneità fisica al servizio civile volontaria; di sana e robusta costituzione per le attività ludico-ricreative (ma resa l'obbligo del rilascio per l'idoneità allo sport agonistico e, ad esempio, per gli alunni impegnati in attività parascolastiche); certificato per la vendita dei generi di monopolio; idoneità sanitaria per gli assistenti di colonie e centri estivi; la scheda o la cartella sanitaria per l'ammissione dei minori a colonie e centri estivi; certificato di idoneità fisica per l'assunzione di minori e apprendisti impiegati in settori non a rischio; libretto di idoneità sanitaria per acconciatori, barbieri e affini, estetiste e per le attività di lavanderia, oltre che per il personale alimentarista; certificato medico di non contagiosità per gli alimentaristi che rientrano al lavoro dopo malattia di oltre cinque giorni; tessera sanitaria per addetti ai lavori domestici; certificato di idoneità sanitaria per i lavoratori extracomunitari dello spettacolo; certificato di idoneità per badanti, buttafuori e assistenti ai bagnanti; certificato sanitario per ottenere sovvenzioni contro la cessione del quinto della retribuzione oltre a quello per l'ottenimento dell'anticipo della liquidazione per terapie e interventi straordinari. Vengono abolite alcune certificazioni sostituite dalle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, alcuni obblighi in materia di medicina scolastica e adempimenti in materia di polizia veterinaria. Cancellato anche l'obbligo dell'esame radiografico del torace annuale per la silicosi e l'asbestosi: "Si tratta - spiega la relazione - di adempimento non solo inutile ma anche pericoloso per l'ingiustificata a radiazioni ionizzanti per i lavoratori a rischio".

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Fonte: Federfarma, Regione Val d'Aosta

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