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Enpam, ecco i compensi aggiornati di amministratori e organi collegiali. Al presidente oltre 100mila euro l’anno, contro i 117mila del predecessore. Derivati: Di Lascio chiede i vedere i conti

Previdenza Redazione DottNet | 07/03/2013 13:03

Era da tempo che gli iscritti a Dottnet ci chiedevano notizie sui compensi e i costi dell’Enpam (clicca qui per scaricare il documento completo con tutti i dettagli).  Ieri la Fondazione ha pubblicato sul proprio sito internet i compensi agli amministratori e ai componenti degli organi collegiali. L’entità dei compensi fu fissata nel 2005. Nel 2011, su proposta dell’attuale Consiglio di amministrazione, gli importi sono stati ridotti del 10%.

 Secondo l’Ente “La Fondazione Enpam si conferma in cima alla classifica degli enti previdenziali meno onerosi in termini di spesa per gli amministratori. Gli organi collegiali costano infatti 9,78 euro ad ogni iscritto. In rapporto al patrimonio gestito l’incidenza è dello 0,04%.  Inoltre l’ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri ha avviato un percorso di riforma dello Statuto che porterà anche a un’ulteriore rivisitazione dei costi”.

Vediamo, dunque, nel dettaglio a quanto ammontano i compensi.

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Al presidente vanno 105.300 euro l’anno, contro i 117mila della precedente gestione dopo la riduzione del 10% decisa nel 2011 e valida per tutti gli organi. Al vice presidente vicario 70,200 euro, vice presidente 56,700, 28mila euro al consigliere d’amministrazione, 35,100 al presidente del collegio sindacale e 28,080 al componente. Il presidente supplente del collegio sindacale riceve 9720 euro e ai componenti 7560. 540 euro è il gettone di presenza dei comitati con un tetto di uno al giorno.

Nel 2005 il Consiglio nazionale ha anche fissato in 450 euro l’indennità di trasferta spettante a tutti componenti degli organi collegiali e consultivi. Si applica la riduzione di un terzo in caso di rimborso a pié di lista di pasti o pernottamento; la riduzione sale alla metà in caso di rimborso a pié di lista sia di pasti sia del pernottamento. L’ammontare dell’indennità è stato confermato nel 2007.

Nel 2011 presidente e vice presidenti per le voci indennità di carica, gettoni di presenza, trasferte e rimborsi spese di  viaggio (gli importi comprendono Irpef, contributi previdenziali e Iva al 21%) sono costati  775.782mila euro contro i 594.123 mila del 2010. Il totale delle indennità per tutte le figure è stato di 4.326.010,66 nel 2011 mentre la stima per il 2012 è di 5.695.000 (costi compresi di Iva). Il totale per il 2010 invece fu di 3.960.620,56 euro. Dall’Enpam informano che “L’aumento del totale 2011 rispetto al totale 2010 è dovuto all’applicazione dell’IVA (prima non dovuta). Al netto dell’IVA, infatti, la spesa del 2011 (3.865.052,80) è stata inferiore a quella dell’anno precedente (3.925.613,13).  L’ulteriore incremento stimato per il 2012 è invece dovuto al maggior numero di riunioni convocate per l’approvazione della riforma previdenziale”. Da notare che nei costi per presidente e vice presidente “Sono compresi i gettoni di presenza (massimo un gettone al giorno anche in caso di più sedute) – precisano all’Enpam -  in occasione di Consiglio di amministrazione, commissioni, Comitato esecutivo, Comitati consultivi, Consigli nazionali. Sono inoltre comprese le spese di permanenza a Roma e per le trasferte in occasione delle assemblee con gli iscritti presso gli Ordini provinciali dei medici, i congressi sindacali etc. (massimo un gettone al giorno anche in caso di più sedute)”.

L’Enpam fra tutte le casse private italiane è quella che ha i costi maggiori (4.326.010 euro nel 2011) ma è anche l’Ente più ricco in assoluto con un patrimonio di oltre 11.896.285 euro: “In rapporto al patrimonio gestito, l’Enpam è uno degli enti previdenziali privati che spende meno per gli organi di amministrazione e controllo. Anche il costo pro-capite per iscritto è fra i più bassi in Italia”, dicono all’Ente. In effetti il costo per iscritto è di 9,78 euro contro gli oltre 177 dei notai grazie anche ai 442.345 iscritti (sono 7216 i notai). Meglio dell’Enpam fanno solo Enasarco e Enpaf.

Intanto i presidenti degli Ordini guidati da Bruno Di Lascio, presidente di Omceo Ferrara, rilanciano di nuovo la questione derivati chiedendo attraverso una lettera aperta al presidente Oliveti di poter avere accesso ai dati in modo da fare una verifica sui conti e quindi tranquillizzare gli iscritti. Oliveti dal canto suo è tranquillo sia sull’equilibrio a cinquant’anni sia per quanto riguarda i futuri investimenti che saranno a rischio nullo per l’investitore.

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Fonte: Enpam

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