Dopo un decennio di attesa e il continuo rischio di rinvii, il bando totale dei cosmetici testati sugli animali e della loro commercializzazione in Europa da oggi e' realta'. Con una decisione Ue, sono infatti cadute le ultime eccezioni alle sperimentazioni animali dei prodotti di bellezza, che nell'Ue sono state progressivamente vietate a partire dal 2004. Nulla cambia, pero', per la sorte delle bestiole usate per verificare la bonta' dei prodotti farmaceutici, chimici o alimentari, per cui restano valide le norme che la consentono.
E se l'industria del settore punta i piedi perche' dovra' trovare nuovi sistemi di test, l'Ue punta invece a innescare un circolo virtuoso e a coinvolgere altri giganti come India, Usa e Cina nella partita dei cosmetici 'puliti'. Si tratta infatti di un giro d'affari da 70 miliardi di euro l'anno per la sola Europa, che rappresenta la meta' del mercato globale. La scommessa di Bruxelles e' aumentare il tasso d'innovazione del settore, dove il 25% dei prodotti ogni anno viene riformulato o rimpiazzato. La partita dei ''metodi alternativi'', pero', ammette l'esecutivo Ue, non e' vinta, in quanto ''la completa sostituzione della sperimentazione animale non e' ancora possibile''. Se per verificare l'impatto di una crema o un deodorante sulla pelle e' possibile usare un'epidermide artificiale, il procedimento non e' cosi' semplice per verificarne cancerogenicita' o tossicita'. Finora era consentito condurre fuori dall'Ue gli esperimenti piu' complessi sui singoli ingredienti di un prodotto e poi venderlo in Europa, ma d'ora in poi non sara' piu' possibile, a meno che si tratti di sostanze testate a scopo farmaceutico e poi integrate in un cosmetico.
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Fonte: unione europea
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