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Distribuire in farmacia gli ex Osp-2 è più conveniente

Farmacia Redazione DottNet | 14/03/2013 14:17

Distribuire gli ex Osp-2 nelle farmacie del territorio in modalità dpc riduce i consumi inappropriati anche del 9%. Lo dimostra la sperimentazione condotta per otto mesi in tre Asl della Lombardia, sulla base di un protocollo sottoscritto nella primavera scorsa da Federfarma e Regione. L’obiettivo era quello di dimostrare che la dispensazione in farmacia degli “ospedalieri” riclassificati due anni fa nel Pht garantisce apprezzabili economie, perché si razionalizzano i consumi e si evita lo spreco di confezioni lasciate a metà per cattiva aderenza alla terapia.

Avviata a maggio in tre Asl (Mantova, Melegnano e Pavia) su una selezione di Osp-2 per ipertensione, immunosoppressione e talassemia, la sperimentazione ha confermato le tesi iniziali di Federfarma: passando dalle farmacie, le confezioni erogate sono scese di una percentuale compresa tra il 5 e il 9%, a seconda della metodica con cui si rileggono i dati. «Se si tiene conto del costo particolarmente elevato di questi medicinali» è la riflessione di Annarosa Racca, presidente del sindacato regionale e di Federfarma nazionale «il risparmio che ne deriva in termini di spesa è senz’altro consistente». Il buon esito della sperimentazione, inoltre, assicura la prosecuzione del progetto e garantisce alle farmacie la remunerazione del servizio: il protocollo d’intesa, infatti, prevedeva che in caso di risultati positivi la dispensazione degli Osp-2 attraverso le farmacie sarebbe proseguita per estendersi progressivamente, con tanto di remunerazione per le farmacie coinvolte.

«Aspettiamo con impazienza l’insediamento della nuova giunta regionale per riprendere il discorso» conclude Racca «i risultati in ogni caso dimostrano che quando il paziente cronico è assistito sul territorio da medico di famiglia e farmacia sulla base di un piano terapeutico dello specialista, i suoi consumi migliorano in appropriatezza».

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Fonte: Federfarma

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