Anche in Italia gli effetti della crisi sulla salute iniziano ad essere evidenti, con nove milioni di persone che stanno rinunciando a curarsi per mancanza di risorse. Lo sottolinea Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio nazionale sulla salute dell'Università Cattolica di Roma, secondo cui il nostro paese non ha messo in campo le iniziative possibili per limitare il problema.
''Nel nostro paese ormai nove milioni di persone ha rinunciato a curare disturbi di piccola e media entità - spiega l'esperto commentando lo speciale della rivista Lancet sulla salute in Europa ai tempi della crisi - o per le liste d'attesa troppo lunghe, o perche' non riesce a pagare le terapie. Un esempio lampante viene dalle cure dentali, con un aumento delle persone che perdono i denti e non li sostituiscono, anche perche' l'odontoiatria in Italia e' quasi esclusivamente privata''. Secondo il rapporto annuale stilato dall'osservatorio dall'inizio della crisi e' aumentato l'utilizzo di farmaci antidepressivi (da 8,18 dosi giornaliere per 1000 abitanti nel 2000 a 35,72 nel 2010), sintomo della ricerca di una 'cura rapida' al senso di malessere, ma anche gli stili di vita stanno peggiorando, con una diminuzione nel consumo di frutta e verdura a favore di cibi piu' economici e calorici e la rinuncia all'attivita' fisica per risparmiare. In aumento, segnala l'Istat, sono anche i suicidi, che seguono la tendenza europea. Se nel 2008 i casi erano 2.
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Fonte: Osservatorio nazionale sulla salute Università Cattolica
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