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Generici, ottimi risultati anche nei trattamenti neurologici

Farmaci Redazione DottNet | 27/03/2013 18:24

I pazienti in trattamento con antidepressivi dimostrano un utilizzo diffuso e consapevole del generico. E’ una delle evidenze che arrivano dal convegno organizzato oggi a Milano da Business International in collaborazione con Assogenerici e Istituto neurologico Carlo Besta sull’impiego degli equivalenti. Tra gli ospiti Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma, che nel suo intervento ha offerto qualche cifra sui consumi nel territorio: «In ambito rimborsato» ha detto «i generici puri rappresentano ormai, a volumi, il 28% di tutti gli antidepressivi dispensati nell’ultimo anno in campo neurologico. Si tratta di una cifra superiore alla media che si registra nelle altre categorie e che sale addirittura al 36% nel sottogruppo degli Inibitori selettivi della serotonina ricaptazione (Issr)».

 Performance di tutto rispetto nella classe degli ansiolitici: in ambito rimborsato l’incidenza dei generici puri si ferma – sempre a volumi – al 17,2%, ma nella fascia C sale al 26,9%. «E per alcuni principi attivi di questo gruppo» ha rimarcato Racca «la quota di generici supera il 30%, con picchi addirittura al 55%». Dati a parte, dagli esperti sono arrivate considerazioni positive sul ruolo degli “off patent” nella cura dei disturbi neurologici. «Le patologie del sistema nervoso centrale» ha detto Ferdinando Cornelio, direttore scientifico della Fondazione Besta «hanno un primato di cronicità, comportano spesso gravi disabilità e pur contando su terapie efficienti nel ridurre i sintomi, non conoscono terapie efficaci nella risoluzione della malattia. Di qui la necessità anche di ridurre i costi». «La disponibilità degli equivalenti» ha aggiunto Renato Mantegazza, responsabile dell’Unità operativa complessa Malattie neuromuscolari e neuro immunologia del Besta «permette di ridurre le risorse necessarie a condurre gli studi in aree oggi svantaggiate dal punto di vista terapeutico quali la neurodegenerazione, la neuroprotezione e la neuro immunologia».

Come allargare, allora, la penetrazione del generico sul territorio? «E’ fondamentale la collaborazione tra medico e farmacia» è l’opinione della presidente Racca «perché così si evita che il paziente si senta sballottato tra l’uno e l’altro in caso di problemi riguardanti la ricetta, si scongiura un uso non corretto dei medicinali e si monitora l’andamento delle terapie garantendo la compliance».

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Fonte: federfarma

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