Canali Minisiti ECM

RU 486, cresce il consumo in Italia

Farmaci Redazione DottNet | 07/04/2013 09:21

Sono trascorsi tre anni da quando la pillola abortiva RU486 ha iniziato ad essere usata anche nel nostro Paese. E nonostante le molte polemiche che l'hanno accompagnata fin dal suo ingresso nel mercato italiano, e le tante difficolta' di ordine logistico e burocratico, il suo consumo e' cresciuto. Si e' passati infatti dalle 6066 scatole vendute nel primo anno (aprile 2010-marzo 2011) alle 9.703 del 2012.  Per la precisione, secondo i dati forniti da Nordic Pharma, l'azienda distributrice del farmaco in Italia, nel 2011 le scatole vendute sono state 7.397, salite a 9.703 nel 2012, mentre sono gia' 3.243 nei primi tre mesi del 2013.

Rispetto all'inizio, tutte le regioni la usano, anche se alcune pochissimo, mentre altre vi ricorrono in modo piu' consistente.   In particolare, le prime tre regioni nel 2012 sono state il Piemonte, con 2.342 scatole, seguito da Puglia (1.486) e Toscana (1.044), e piu' dietro da Liguria (890), Lazio (847) ed Emilia Romagna (645, dove ogni scatola viene usata per tre procedure abortive, diversamente dalle altre regioni dove ogni scatola serve per una procedura). Dove invece la pillola abortiva non ha quasi attecchito e' il Friuli Venezia Giulia, che nel 2011 ne ha acquistate 5, nel 2012 zero, e nel 2013 finora 5, e le Marche (0 nel 2011, 10 nel 2012, 0 nel 2013).

A parte il Molise (sceso da 60 scatole nel 2011 a 30 nel 2012) e il Friuli, finora in tutte le regioni l'acquisto della RU486 e' cresciuto nel tempo. A incidere sull'affermazione dell'uso della pillola abortiva, hanno lamentato fin dall'inizio medici e azienda, ci sono stati fattori come la richiesta di ospedalizzazione e predisposizione di posti letto dedicati.

Se l’articolo ti è piaciuto inoltralo ad un collega utilizzando l’apposita funzione

pubblicità

Fonte: Nordic Pharma

Commenti

I Correlati

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi

Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project

La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti

Ti potrebbero interessare

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi

Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project

La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti

Ultime News

Più letti