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Balduzzi, Italia leader nella lotta contro l’amianto e per le cure

Sanità pubblica Redazione DottNet | 08/04/2013 16:09

''L'amianto e' pericoloso, non ne esiste una 'buono' e uno cattivo', basta con la disinformazione''. Lo ha sottolineato questa mattina a Casale Monferrato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, presentando il piano nazionale per contrastare la 'fibra killer'. 

Il piano amianto (clicca qui per scaricare il documento completo), rappresenta uno studio rilevante e completo anche sulle malattie  e su centri di ricerca.   Dopo anni di oblio, ricorda Balduzzi, l'Italia ''e' diventata punto di riferimento e ha avuto il mandato di organizzare la rete europea dei centri per la cura e la ricerca del mesotelioma pleurico''Il nuovo piano, che sara' poi sottoposto alla conferenza Stato-Regioni, ''dice in parte cio' che si sta gia' facendo'', ha ricordato il ministro Balduzzi. ''Nato dalla collaborazione tra diversi soggetti interessati - ha aggiunto - in esso viene riconosciuta la dimensione internazionale del problema, resa esplicita dall'intenzione di favorire la partecipazione a un network europeo in campo clinico e terapeutico''.  Il piano, ha detto ancora Balduzzi, ''e' supportato da appositi finanziamento, di cui il Ministero della Salute si e' fatto promotore''.

Il Piano nazionale amianto e' diviso in tre macroaree che riguardano tutela della salute, tutela ambientale, sicurezza del lavoro e tutela previdenziale.  In particolare i settori di intervento della macroarea tutela della salute hanno come obiettivi quello di migliorare la conoscenza epidemiologica dei fenomeni e delle loro dimensione sul territorio nazionale, anche coinvolgendo gli altri Paesi dell'Unione europea. Altri obiettivi sono quelli di migliorare la qualita' di valutazione del rischio e la sorveglianza sanitaria, quello di migliorare la conoscenza della suscettibilita' individuale alle diverse patologie asbestosi correlate e le capacita' di diagnosi precoce anche con la costituzione di banche di campioni biologici e l'identificazione di marcatori biologici di diagnosi precoce, mettendo sempre in rete le risorse scientifiche disponibili nei diversi stati membri. Il piano, in questo settore, prevede inoltre, l'attivazione di percorsi di cura e riabilitazione anche mirati al sostegno psicologico.  

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Fonte: ministero della Salute

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