Nel panorama complessivo delle imprese italiane, le farmacie rimangono tra quelle più disciplinate e corrette nei confronti del Fisco. E’ uno dei dati che arrivano dall’incontro organizzato a Milano da Federfarma per illustrare a commercialisti e addetti ai lavori le ultime novità in materia di tasse.
A partire da quei correttivi “anticrisi” approvati la settimana scorsa dalla Commissione degli esperti, che annualmente valuta l'aderenza degli studi di settore a ciascuna realtà economica. Allo scopo sono stati passati in rassegna i dati provenienti da Osservatori regionali, associazioni di categoria, Banca d'Italia, Istat e altri enti, cui poi si sono aggiunte comunicazioni e dichiarazioni Iva di circa 2,1 milioni di contribuenti, che hanno applicato gli studi di settore nel quadriennio 2009-2012. In base a tali informazioni, la Commissione ha così deciso di riconfermare anche per il 2013 (redditi 2012) i correttivi già adottati l'anno precedente per il 2011. Quattro – hanno spiegato nell’incontro di stamattina gli esperti della Sose (Società per gli studi di settore, la spa partecipata all’88% dal ministero dell’Economia), guidati dal presidente Giampietro Brunello – le classi di interventi messi a punto per quest’anno: i correttivi per le analisi di normalità economica (durata delle scorte), destinati ai soggetti che presentano una contrazione dei ricavi e sono coerenti rispetto alla gestione delle esistenze iniziali; i correttivi specifici per la crisi, cui sono interessati i settori più colpiti dall’incremento dei prezzi del carburante (come i trasporti); i correttivi congiunturali di settore, per tenere conto delle riduzioni delle tariffe e della contrazione dei margini e della redditività; infine, i correttivi congiunturali individuali, che colgono la ritardata percezione dei compensi (a fronte delle prestazioni rese) e la contrazione dei costi variabili.
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Fonte: Federfarma
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