Non aggiunge nulla di nuovo ma fa volume la sentenza con cui sabato scorso il Consiglio di Stato è tornato a occuparsi di Pianta organica e perimetrazioni. I giudici sono quelli della Terza sezione, la stessa che due settimane fa sancì la pariteticità tra vecchie sedi e nuove zone; il caso invece riguarda un trasferimento di farmacia a Milano, complicato dal fatto che il territorio di pertinenza dell’esercizio si sovrappone a quello di un collega vicino per un’approssimativa delimitazione degli ambiti risalente a una ventina di anni fa.
Dettagli a parte, il ricorso in appello consente alla corte di tornare sul tema Pianta organica per ribadire una volta di più l’indirizzo vigente: primo, «il “numero chiuso” implica logicamente che la distribuzione degli esercizi sul territorio sia pianificata autoritativamente»; secondo, dopo le liberalizzazioni «non si parla più di “sedi” ma di “zone”, ma questo mutamento non è rilevante perché la giurisprudenza aveva già da tempo avvertito che quando la normativa previgente usava il termine “sede” si doveva intendere “zona”; terzo, «benché la legge non preveda più un atto tipico denominato “Pianta organica”, resta affidata alla competenza del Comune la formazione di uno strumento pianificatorio che sostanzialmente, per finalità, contenuti, criteri ispiratori ed effetti, corrisponde alla vecchia Pianta organica».
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Fonte: Federfarma
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