Il futuro della professione, in una fase di grande incertezza politica, economica, sociale, è stato uno dei temi più dibattuti a Cosmofarma. Tra i soggetti particolarmente interessati vi sono, com’è ovvio, i giovani farmacisti, quelli che si affacciano oggi alla professione e devono affrontare una delle sfide più difficili di sempre: rendere un servizio ancora più efficiente e vicino al cittadino in un contesto caratterizzato da risorse limitate e in continuo calo.
Proprio su questo argomento si è incentrato il convegno organizzato a Cosmofarma da Fenagifar, la Federazione dei giovani farmacisti. Per Fenagifar, come ha ricordato il Presidente Claudio Distefano (nella foto), si è trattato di una sfida particolarmente impegnativa, perché il convegno della Federazione, tradizionalmente in programma la domenica, è stato anticipato al sabato pomeriggio, quando gli eventi sono numerosi e si succedono a scadenza ravvicinata. Ciononostante, l’incontro ha avuto un ritorno estremamente positivo in termini di partecipanti e di contenuti. Anche perché l’argomento, come abbiamo detto, è caldo: è in gioco il futuro stesso del welfare italiano e, al suo interno, del servizio farmaceutico, entrambi oggetto negli ultimi tempi di tagli e di interventi normativi che rischiano di ridurre l’efficienza e spostare il baricentro del sistema verso un approccio economicistico e, per quanto riguarda le farmacie, più propriamente commerciale. Un economista (Maurizio Campagna, dell’università Cattolica del Sacro Cuore), due esperti di questioni legali (Quintino Lombardo dello studio Cavallaro, Duchi e Lombardo, e Guerino Fares, ricercatore all’Università Roma Tre), un consulente di marketing (Giovanni Battista Colombo della società Winch), hanno affrontato, insieme agli esponenti della categoria (oltre al presidente Di Stefano, il segretario della Fofi Maurizio Pace e il vicepresidente di Federfarma Gioacchino Nicolosi) le varie sfaccettature della questione.
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Fonte: federfarma, Fenagifar
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