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Aumentano le infezioni ospedaliere: a rischio ortopedia, traumatologia e chirurgia

Sanità pubblica Redazione DottNet | 14/05/2013 14:28

Un valido contributo al costo della malasanità italiana arriva dal fenomeno delle infezioni ospedaliere con un contenzioso che tocca circa il 4% del costo totale dei sinistri nella sanità pubblica per un totale di risarcimenti annui pari a circa 8 milioni di euro.

Il dato medio nazionale è di 3,4 richieste di risarcimento per infezioni ogni 1000 posti letto con un raddoppio per quanto riguarda oncologia e ortopedia. I dati della ricerca di Marsh (clicca qui per scaricare il documento completo), leader nell’intermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi, sono da far paura: il costo medio per sinistro da infezioni ospedaliere è di circa 50 mila euro, a cui si aggiungono i costi sociali legati al prolungamento della degenza.  Sul totale delle richieste di risarcimento danni raccolte dal 2004 al 2011, il periodo di tempo preso in considerazione dall’indagine, le infezioni ospedaliere - spiega Marsh in una nota - impattano per il 3,4% (1.177 su un totale di 34.920), registrando un incremento negli ultimi anni con ricadute importanti a livello della salute del paziente e della percezione della qualità delle cure. Più della metà dei casi (56,2%) sono riferibili a prestazioni erogate nell’area chirurgica, dato che porta a ipotizzare, come principale causa, una carenza nell’utilizzo delle precauzioni standard nell’assistenza dei pazienti sottoposti ad interventi e quindi maggiormente esposti al rischio di contaminazione da agenti esterni. In particolare, circa il 30% delle infezioni ospedaliere denunciate sono riferibili a Ortopedia e Traumatologia e il 15% a Chirurgia Generale. Circa il 7% è rilevato in Dea/pronto soccorso. Incrociando i dati Marsh con il recente studio del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie sulle infezioni correlate all’assistenza - in base al quale si registrano 6,3 infezioni ogni 100 ricoveri - ogni 100 infezioni contratte durante la degenza ospedaliera, 1 diventa una richiesta di risarcimento danni. Inoltre, 15 sinistri in media all’anno sono relativi a casi di decesso per infezione ospedaliera (pari all’8,24% dei casi), con un costo medio di circa 113 mila euro.

La maggior parte delle richieste danni sono stragiudiziarie; circa il 13% è giudiziario (di cui solo l’1% di natura penale). Questa percentuale cambia notevolmente in caso di decesso correlato all’infezione, arrivando a circa il 30% di pratiche giudiziarie con un 6% di penale. L’indagine Marsh porta alla luce un dato significativo: in 8 anni di osservazione, quasi il 60% delle richieste danni sono ancora aperte; il 23% è chiuso e circa il 18% è senza seguito. Sono raddoppiati i tempi di denuncia per questa tipologia di sinistro rispetto al trend attuale, che vede una diminuzione dell’intervallo tra la data di accadimento dell’evento e la data del sinistro: il 57% viene infatti denunciato entro 2 anni, un ulteriore 11% entro 3 anni, fino ad arrivare a un complessivo di circa 80% in 6 anni. Il Nord totalizza il maggior numero di denunce per infezioni (circa 18 sinistri all’anno), seguito dal Centro (10) e dal Sud (6), in linea con i dati relativi al totale dei sinistri. Analizzando il dato per tipologia di struttura ospedaliera, risultano maggiormente colpite le strutture specialistiche e universitarie con una media di 18 richieste di risarcimento l’anno, mentre gli ospedali monospecialistici materno-infantili sono i più virtuosi. Anche in termini di rischio e di valore assicurativo, sui dati a livello nazionale pesa fortemente il Nord con 4 eventi per 1000 posti letto, 1,16 per 10 mila ricoveri e 1,4 per 10 giornate di degenza con un valore assicurativo per posto letto di 195,63 euro; mentre Centro e Sud sono sostanzialmente allineati su cifre più contenute. 

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Fonte: Marsh

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