Nei primi mesi del 2013 lo Stato e le sue autonomie locali hanno ridotto di 10 giorni i tempi di pagamento nei confronti dei propri fornitori. Lo indica la Cgia di Mestre sottolineando che l'Italia continua comunque ad essere il peggior pagatore d'Europa.
Se l'anno scorso le fatture venivano saldate mediamente dopo 180 giorni, quest'anno, stando all'elaborazione della Cgia di Mestre su dati presentati nei giorni scorsi da Intrum Justitia, i fornitori devono attendere 10 giorni in meno, cioé 170. Solo la Grecia, che nella graduatoria generale è al penultimo posto, ha fatto meglio di noi: per l'anno in corso ha accorciato i tempi di pagamento di 15 giorni. L'accorciamento dei tempi, secondo Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre è prodotto "sia dagli effetti della nuova legge entrata in vigore il primo gennaio sia perché nel Paese si è diffusa una certa sensibilità nei confronti di questo problema". Se la Pa italiana salda le fatture mediamente dopo 170 giorni, la media europea è di 61 giorni (-5 rispetto al 2012). La Pa francese onora i suoi impegni a 60 giorni, quella inglese a 41 giorni e quella tedesca a 36. La riduzione dei tempi di pagamento della Pa italiana trova conferma anche nella Sanità che storicamente è uno dei settori dove i ritardi, soprattutto al Sud, "sono spaventosi".
Fonte: Cgia Mestre
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