Sara' presto disponibile anche in Italia, forse gia' entro il mese di giugno, una nuova arma terapeutica contro la forma avanzata di melanoma: vemurafenib, prima terapia personalizzata, prodotta nello stabilimento Roche di Segrate (Milano) per tutto il mondo.
La terapia e' personalizzata perche' questo farmaco biologico agisce solo nei pazienti portatori di una mutazione del gene BRAF (il 50%) e riesce a inibire la relativa proteina, riconosciuta come responsabile della proliferazione cellulare. ''E' una nuova speranza per i pazienti - dice Paolo Ascierto dell'Istituto Tumori Pascale di Napoli - perche' gli studi confermano che il farmaco raddoppia il tempo di sopravvivenza dei pazienti con melanoma metastatico in fase avanzata, portandolo da 6-9 mesi a 13-16 mesi, con punte (il 30%) fino a 2-3 anni''. ''Non solo – continua Ascierto - ma tra gli esperti si parla di 'Effetto Lazzaro', per sottolineare il beneficio immediato che vemurafenib e' in grado di apportare in pochi giorni al paziente, e con una tollerabilita' accettabile, visto che solo il 4-5% dei pazienti ha interrotto il trattamento per dolori articolari o cattiva funzionalita' epatica, effetti peraltro transitori''. Dopo la diagnosi pero' il paziente deve sottoporsi a un test molecolare per sapere se e' portatore del gene BRAF mutato, perche' solo in questo caso la terapia funziona.
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Fonte: Roche, Istituto tumori Pascale
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