Conti con segni più per l’Enpam che ha appena presentato il bilancio (clicca qui per leggere il documento completo). L’ente previdenziale dei medici registra infatti un avanzo di gestione di 1,289 miliardi di euro, “migliore delle previsioni” e in crescita rispetto all’anno precedente, tanto da determinare un incremento del 10,3% del patrimonio netto, salito a 13,818 miliardi, il livello più alto mai raggiunto nella storia della Fondazione.
Ricordiamo che abbiamo intervistato il presidente Oliveti nei giorni scorsi, proprio per chiarire alcuni temi che i nostri iscritti considerano di primaria importanza (clicca qui per vedere la video intervista completa). Ecco i dati del bilancio consuntivo 2012 della Fondazione Enpam, presentati ieri a Roma. Questi i conti nel dettaglio: nel 2012 le entrate contributive sono state pari a 2,169 mld (+41,7 mln rispetto al 2011) mentre le prestazioni previdenziali e assistenziali sono costate 1,246 mld (+99,5 mln rispetto all’anno precedente). Considerando anche le voci straordinarie, il saldo previdenziale e’ stato 918 mln (-156 mln rispetto al 2011). “I conti – spiega l’Enpam – confermano la solidita’ della Fondazione, che con l’ultima riforma delle pensioni ha dimostrato la proprio sostenibilita’ a oltre mezzo secolo”. A contribuire al buon andamento dei conti e’ stato il miglior risultato della gestione non previdenziale, che ha avuto ricavi per 614 mln (+157 mln rispetto al 2011). In particolare, senza contare proventi di natura straordinaria, il patrimonio mobiliare e immobiliare della Fondazione ha avuto un rendimento contabile lordo di 585,89 mln, in evidente crescita rispetto al 2011 (+146,73 mln). Questa invece la fotografia su come e’ investito il patrimonio dell’Enpam: 2,217 mld in immobili; 2,321 mld in partecipazioni in societa’ e fondi immobiliari; 3,678 mld in immobilizzazioni finanziarie (obbligazioni, azioni, titoli di Stato, polizze); 3,431 mld in attivita’ finanziare che non costituiscono immobilizzazioni; 1,2 mld in depositi vincolati. Le disponibilita’ liquide sono invece pari a 280 mln.Inoltre si sta progressivamente riducendo il peso degli strutturati (che si ricorda non sono ‘derivati’). Nel 2011 la Fondazione possedeva 88 note strutturate mentre ad oggi il numero è sceso a quota 75.
La dichiarazione di Oliveti. Questo bilancio – ha affermato Oliveti - consuntivo dimostra che fondazione è in salute e questo è un bene per tutti gli iscritti. Recentemente è stata approvata la riforma previdenziale che mostra una tenuta in termini di sostenibilità a 50 anni come richiesto dai ministeri. I dati di avanzo di gestione dimostrano che sono state centrate le nostre più rosee aspettative visto che nel preventivo eravamo stati più prudenti. Prudenza che caratterizza la nostra azione”. E proprio in virtù di queste buone performance “possiamo dare sostanza alla previdenza e anche ad un miglior esercizio dell’assistenza. Nel 2012 abbiamo speso 6 mln in assistenza di euro e pensiamo di raddoppiare o triplicare la cifra. Assistenza che vorremmo anche estendere pensando ai giovani e alle criticità dell’esercizio professionale. Soprattutto i medici giovani possono avere problemi e noi vogliamo garantire loro la possibilità di assegnare finanziamenti una tantum per venire incontro a difficoltà transitorie”.
Nuovi investimenti. Per quanto riguarda i nuovi investimenti Oliveti specifica come “cercheremo di incentivare le forme di investimenti nel sistema salute. Stiamo progettando dei fondi che possano investire nel biotech e sulla residenzialità. Stiamo studiando anche la possibilità di estendere l’iscrizione all’Enpam anche negli ultimi anni di università. Ne abbiamo parlato con il Ministro della Salute che ha apprezzato l’ipotesi ma occorrerà per questo adottare modifiche normative”. Ma non solo “vorremmo anche investire nella residenzialità assistita dando lavoro anche ai giovani medici. Questa è una risorsa da potenziare, perché non vogliamo solo pagare pensioni e vogliamo affrontare attivamente i bisogni del domani costruendo modelli virtuosi”.
Il buco finanziario.Poi Oliveti ha parlato del presunto ‘buco’ finanziario dell’Ente. “Si parla di questo presunto buco finanziario. Ma vorrei che si smettesse di parlare di buco. Non esiste un buco. C’è stata una prudente valutazione del fondo di oscillazione del valore mobiliare. Inizialmente questo rischio perdita era di 400 mln ma in questo bilancio il rischio è sceso a quota 71,8 mln. Significa che il rischio di perdere investimenti si è fortemente ridotto. Ma ricordo la perdita è solo potenziale”. Altro tema toccato quello che riguarda la dismissione degli immobili nella Capitale. “A Roma abbiamo 4500 abitazioni divise in 56 complessi immobiliari acquistati negli anni ’60 quando eravamo pubblici. Quando siamo diventati Fondazione abbiamo trovato queste case nel nostro portafoglio ma dopo 40 anni ha perso capacità di dare reddito ed è costoso. Abbiamo predisposto quindi un piano di dismissioni. Il piano prevede una proposta di vendita agli inquilini con uno sconto del 30% per chi è in regola con l’affitto. Ma non venderemo le case singolarmente. Noi venderemo i 56 immobili. Per fare questo abbiamo deciso con gli inquilini di vendere ad un soggetto cooperativo formato dagli inquilini. Chiaramente chi non vorrà acquistare sarà tutelato dalla cooperativa”.
Il futuro dell’Ente. Per quanto riguarda il futuro vista la probabile diminuzione del numero dei medici il presidente dell’Enpam ha rimarcato come “il Paese invecchia le condizioni economiche sono quelle che sono e il numero dei medici si sta riducendo come il rapporto tra il numero dei medici attivi e quello dei pensionati. In ogni caso tutti questi dati sono calcolati nelle nostre proiezioni di sostenibilità. Bisogna dire che un paese che invecchia sicuramente si consumerà più salute. Saranno meno i medici ma come minimo l’offerta di salute non potrà contrarsi. Quello che ci preoccupa è come eserciterà la sanità, perché la tecnologia fa passi da gigante e anche le competenze richieste sono in continua evoluzione. Ma ripeto nelle nostre previsioni di sostenibilità siamo stati molto prudenti”.
Previdenza integrativa.Infine il presidente dell’Enpam ha parlato di previdenza integrativa. “Da questo punto di vista l’Ente si ‘sente in regola’ visto che nel 2007 è stato creato Fondo Sanità, il fondo pensione complementare istituito dai medici. Da questo punto di vista il problema è l’accesso a questi fondi su cui dobbiamo sensibilizzare i giovani. Ai giovani iscrivetevi il prima possibile. Il sistema fondi pensione prevede che la rendita è tassata al 15% ma man mano che si è iscritti scende fino al 9% dopo 35 anni di iscrizione. E su questo punto si dovrebbe riflettere sull’alta tassazione della previdenza obbligatoria. Magari quando le condizioni economiche lo consentiranno potremo liberare risorse”.
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Fonte: enpam, qs
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
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