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Sinpia, cautela nel prescrivere psicofarmaci ai minori

Farmaci Redazione DottNet | 11/06/2013 19:47

Nonostante il rapporto italiano del progetto europeo Espad abbia stimato che l'8% dei ragazzi ha usato almeno una volta psicofarmaci su prescrizione medica, la realta' sembra essere un'altra: ''Questo dato contrasta con i dati relativi alle prescrizioni, che indicano una percentuale dell'1,5%'', quindi molto inferiore alle stime del rapporto.

 A dirlo sono gli esperti del Mario Negri e della Sinpia, la Societa' italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza.  ''Questa stima - dice Maurizio Bonati, capo Dipartimento Igiene Pubblica del Mario Negri - e' pressoche' costante nel corso degli ultimi anni. Il tasso dell'1,5% e' considerevolmente inferiore all'8% del rapporto. Sebbene l'1,5% possa essere considerato come sottostimato, e' tuttavia difficile giustificare tale divario''. Una delle spiegazioni, ipotizzano gli esperti, potrebbe essere questa: ''Che un farmaco sia stato prescritto non significa automaticamente che sia stato anche assunto''. Un'indagine campionaria, come quella del rapporto Espad, ''fornisce informazioni sul consumo dei farmaci - aggiunge Bernardo Dalla Bernardina, presidente della Sinpia - anche di quelli assunti senza il consiglio del medico.

Questo tipo di studi sono pero' gravati da alcuni limiti, tra cui la capacita' della persona intervistata di ricordare che cosa ha assunto, e la comprensione e interpretazione delle domande''.  ''Occorre maggiore cautela nell'interpretazione dei risultati - concludono gli esperti - pur sostenendo la necessita' che il Ministero della Salute e l'Agenzia Italiana del Farmaco promuovano sistemi di sorveglianza attiva e di programmi finalizzati al monitoraggio della prescrizione di psicofarmaci a bambini e adolescenti''.

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Fonte: sinpia

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