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Confronto medici-farmacisti sulla sostituzione

Farmaci Redazione DottNet | 13/06/2013 17:08

Faccia a faccia medici di famiglia e farmacisti sulla sostituzione. E’ successo a Udine nel corso del dibattito organizzato dallo Snami (Sindacato nazionale medici italiani, la seconda sigla della mg in quanto a rappresentatività) per parlare di prescrizione con principio attivo.

 Sulle novità introdotte quasi un anno fa dalla Spending review, infatti, i medici continuano a mostrare forti riserve. «Ci preoccupa lo zapping farmaceutico» sintetizza a Filodiretto di Federfarma il presidente nazionale dello Snami, Angelo Testa (nella foto) «i pazienti – a cominciare dai cronici – hanno bisogno di stabilità e non possono ritrovarsi con una scatoletta diversa a ogni rinnovo della confezione». Di qui la linea del sindacato: «Finché non verrà cambiata la norma, il consiglio che diamo ai nostri associati è quello di apporre sempre la dicitura “non sostituibile” in tutti i casi in cui è opportuno». Nessuna obiezione dai farmacisti del territorio. «Per noi vale quanto detta la 405/2001» ricorda Alessandra Forgiarini, presidente di Federfarma Udine «nella sostituzione in farmacia l’ultimo decisore è sempre il paziente. Noi non possiamo sempre sapere se chi ci sta davanti è in prosecuzione di terapia o l’ha appena avviata, il medico quindi usi la non sostituibilità quando occorre».

Piuttosto, sarebbe opportuno che generalisti e farmacisti mettessero da parte le incomprensioni e collaborassero per costruire attorno al paziente una rete di protezione che assicuri continuità terapeutica e buon uso dei farmaci. «Le ricerche» osserva Forgiarini «dicono che negli assistiti "fragili" è alto il rischio di fare confusione tra le confezioni. Le farmacie hanno già messo in campo alcune contromisure – come assicurare la continuità nella fornitura dello stesso generico e scrivere sulla confezione il nome commerciale dell’originator per agevolarne l’identificazione – ma è fondamentale cercare con i medici una collaborazione ancora più stretta».

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Fonte: federfarma

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