Dai 2 ai 4 milioni di dichiarazioni favorevoli alla donazione degli organi a fini di trapianto ogni anno. E' questo il totale dei 'si'' alla donazione da parte degli italiani che si potrebbe raggiungere grazie al nuovo sistema di 'Centrale' unica nazionale per la donazione, che ieri ha avuto il via libera definitivo da parte del Consiglio dei ministri.
Un nuovo sistema che, sottolinea il direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) Alessandro Nanni Costa, determinerà un grande passo avanti nella cultura dei trapianti. In pratica, nascerà una sorta di 'Centrale' nazionale unica che raccoglierà le volontà dei cittadini per la donazione degli organi. Ma in che modo opererà il nuovo sistema? ''Quando il cittadino andrà all'anagrafe per rinnovare la carta d'identità - spiega Costa - gli verrà anche chiesto il 'si'' o il 'no' alla donazione degli organi; tale assenso o dissenso verrà quindi trasmesso dell'impiegato dell'anagrafe, tramite un particolare software, al 'cervellone-server' del Cnt, che può contenere fino a 60 mln di dichiarazioni''. Così, dinanzi ad un accertamento di morte cerebrale (precondizione per la donazione degli organi), dovunque ciò si verifichi sul territorio nazionale, il Centro regionale interessato può immediatamente consultare il 'cervellone' del Cnt e appurare se quella persona si era espressa favorevolmente o meno alla donazione degli organi (se non c'è una volontà espressa la decisione spetta ai familiari). Al momento, tale progetto, che coinvolge le anagrafi, è partito in tre città pilota: Cesena, Terni e Perugia. Attualmente, invece, l'assenso alla donazione può essere fatto presso le asl o l'Associazione italiana donatori organi (Aido), connesse con il server del Cnt, oppure semplicemente conservando una dichiarazione autografa. Ma il ''limite di tali modalità è che, ad oggi - rileva Costa - hanno portato ad un numero limitato di dichiarazioni: circa 200mila in 12 anni presso le asl e 1,3 mln presso l'Aido''.
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Fonte: Cnt
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