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Carenze farmaci, tolleranza zero da Federfarma

Farmaci Redazione DottNet | 21/06/2013 15:00

Sul fenomeno delle carenze di farmaci nella filiera distributiva Federfarma fa scattare la “tolleranza zero”. E’ l’esito della riunione di giovedì del Consiglio di presidenza, in gran parte dedicato al problema di mancanti e contingentamenti.

 A giudicare dalle segnalazioni gli episodi di irreperibilità sembrano farsi meno frequenti ma nel sindacato titolari la pazienza è finita ed è arrivato il momento di togliersi i guanti. «Non possiamo più tollerare carenze che mettono in crisi il sistema ed espongono le farmacie al malumore dei pazienti» spiega la presidente nazionale di Federfarma, Annarosa Racca «è arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità: vogliamo sapere chi fa esportazioni parallele e vogliamo sapere come e ogni quanto questi operatori vengono sottoposti alle ispezioni di legge». La richiesta di un giro di vite su autorizzazioni e controlli era già stata avanzata dal sindacato un anno fa, destinatari Regioni e assessorati alla Sanità. Ora, per rincarare la dose, Federfarma andrà a bussare anche alla porta dei Nas: «La collaborazione con il Comandante del Nucleo è sempre stata profonda» prosegue Racca «andremo a parlare con lui per esporre il problema e vedere che cosa potrebbero fare i Carabinieri nell’ambito della loro sfera d’intervento». Ma la “tolleranza zero” di Federfarma prevede anche un’opzione europea.

Lo aveva detto lunedì il direttore dell’Ema, Guido Rasi, a margine del suo intervento al Simposio Pgeu (l’associazione dei farmacisti europei) di Roma: per contenere le esportazioni parallele che sono all’origine del fenomeno delle carenze, si può solo ricorrere a un provvedimento normativo a livello comunitario. E proprio questo è l’obiettivo che si è data Federfarma. «E’ necessario adottare un meccanismo di doppio prezzo» dettaglia Racca «il primo valido per gli acquisti nella filiera distributiva e il secondo praticato soltanto quando ad acquistare è la sanità pubblica di un Paese membro. In questo modo, si annullerebbero i differenziali di prezzo tra Stati che alimentano il parallel trade». C’è da convincere Bruxelles, ma il fatto che martedì il Pgeu abbia dedicato al tema carenze una buona parte della sua assemblea generale dimostra se non altro che il problema è sentito diffusamente.

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Fonte: federfarma

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