"La legge 38 sul dolore e cure palliative è importantissima ma non basta. Ci vuole una 'legge 37' sull'oncologia": lo dichiara Roberto Labianca (nella foto), presidente Cipomo, Collegio Italiano primari oncologi medici ospedalieri.
"Due milioni e 500mila malati di tumore rispetto alla popolazione italiana - spiega Labianca - sono una cifra non solo significativa, ma un segnale di richiamo alla politica nazionale perché intervenga quanto prima con una legge quadro che indichi dei paletti chiari sui livelli essenziali di assistenza ai malati oncologici, punti alla realizzazione su tutto il territorio nazionale delle necessarie reti oncologiche oltre che l'introduzione dei processi diagnostici terapeutici". La legge, per Labianca, servirebbe "a dare ordine, riaccendere i riflettori, mettere al centro l'oncologia in un periodo in cui se ne parla poco e male. Potrebbe essere lo strumento per mettere ordine anche perché i vari piani sanitari nazionali sono una buona intuizione, ma per ora mai del tutto applicati". L'obiettivo della proposta del Cipomo è la 'Precision Medicine', frontiera già promossa dalla medicina Usa, un nuovo paradigma di gestione del malato oncologico che presuppone la creazione di reti a livello nazionale - o almeno per macroregioni - dove le strutture oncologiche ospedaliere vengano messe in connessione diretta con laboratori di alta specializzazione per garantire così un'alta qualità nei test e contemporaneamente poter procedere a evidenti risparmi in termini di costi.
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Fonte: Cipomo
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