Numeri confortanti su qualità dei servizi e mortalità, ma altri negativi per quanto riguarda corruzione e illegalità varie. Gli italiani godono generalmente di un buon livello di salute grazie ad un sistema di servizi adeguato, ma corruzione e infiltrazioni mafiose continuano a rappresentare uno dei principali pericoli per il settore, sia per gli effetti economici negativi che per la salute della popolazione.
E' quanto emerge dal dossier presentato oggi a Roma da Libera, Avviso Pubblico, Coripe e Gruppo Abele, che nel rapporto 'Illuminiamo la salute. Per non cadere nella ragnatela dell'illegalità' analizzano le cause che condizionano la trasparenza e la legalità del sistema sanitario italiano. Le quattro associazioni sono da anni impegnate nella formazione civile contro le mafie. "Il rapporto - commenta Gabriella Stramaccioni di Libera - è stato presentato per avviare un percorso di sensibilizzazione e approfondimento sul tema, con l'obiettivo di sostenere i tanti operatori che ogni giorno si impegnano a contrastare i vari fenomeni di opacità, discrezionalità e illegalità presenti nel settore". Dal dossier emerge che gli italiani godono di una speranza di vita alla nascita di 84,6 anni per le donne e 79,4 per gli uomini, e che gli italiani sono al secondo posto mondiale - dopo il Giappone - e al primo europeo per longevità. Ma dall'altra parte ci sono i problemi generati da illegalità e corruzione: solo nel triennio 2010-2012, in Italia la Guardia di Finanza ha stimato 1,6 miliardi di euro di perdita erariale in sanitá. "L'iniziativa - prosegue Stramaccioni - ha voluto anche costruire un momento di supporto alle aziende sanitarie e agli enti territoriali chiamati, in base alla legge 190/2012, ad adempimenti per la promozione della legalitá nel settore sociale e sanitario". I numeri diffusi dal dossier dimostrano i buoni risultati raggiunti dalla sanitá italiana: la stima sui morti potenzialmente evitabili attraverso gli interventi sanitari tempestivi e appropriati posiziona l'Italia al terzo posto, dopo Francia e Islanda, e ciò nonostante il basso tasso di ospedalizzazione (il 24% in meno della media europea) e la bassa spesa sanitaria.
Se l’articolo ti è piaciuto inoltralo ad un collega utilizzando l’apposita funzione
Fonte: libera
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Commenti