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Sanità pubblica, il 22 luglio scioperano medici e dirigenti

Sanità pubblica Redazione DottNet | 28/06/2013 16:06

Gli oltre 115 mila medici e veterinari dipendenti insieme ai 20 mila dirigenti sanitari, amministrativi, tecnici e professionali del Ssn sciopereranno lunedì 22 luglio per 4 ore.

 Lo annunciano in una nota le sigle dell'intersindacale. ''Davanti al collasso del servizio sanitario - informa una nota - risultato della drastica riduzione della qualità e della quantità delle prestazioni erogate ai cittadini gli operatori sanitari hanno deciso di astenersi dal lavoro''. Lo sciopero nazionale sarà anticipato da una serie di iniziative sindacali a partire da lunedì 8 luglio che prevedono il blocco degli straordinari, l'astensione di tutte attività non comprese nei compiti di istituto; l'avvio di contenzioni legali; la richiesta di pagamento e/o recupero delle ore effettuate in turni di guardia eccedenti il debito orario contrattuale; la richiesta di godimento delle ferie arretrate. I motivi della protesta sono stati elencati dalla associazioni sindacali di categoria in una nota: "Per la difesa di un sistema sanitario pubblico e nazionale; per la stabilizzazione dei precari e l'occupazione dei giovani; per la riforma della formazione medica pre e post laurea; per una legge specifica sulla responsabilità professionale; per il diritto a contratti e convenzioni ed il ripristino delle prerogative sindacali; per un sistema di emergenza efficace, dignitoso, sicuro; per la definizione di livelli essenziali organizzativi; per una progressione di carriera sottratta alla politica e ai tagli lineari". Lo sciopero nazionale sarà anticipato da una serie di iniziative sindacali a partire da lunedì 8 luglio che prevedono "il blocco degli straordinari; l'astensione da tutte le attività non comprese nei compiti di istituto; l'avvio di contenziosi legali; la richiesta di pagamento e/o recupero delle ore effettuate in turni di guardia eccedenti il debito orario contrattuale; la richiesta di godimento delle ferie arretrate", come si legge nella nota.

  Inoltre sono previste per il 15 luglio assemblee in tutti gli ospedali e luoghi di lavoro. "Nei prossimi giorni - annuncia l'Intersindacale - daremo vita ad una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini ed alle più alte cariche dello Stato per far conoscere le nostre preoccupazioni e chiedere l'appoggio di tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Servizio sanitario nazionale che si salva solo insieme a coloro che, pur tra enormi difficoltà, riescono ancora a garantire l'esigibilità di un diritto costituzionale". Stop anche agli ortopedici del Ssn. "Le condizioni di lavoro dei chirurghi ortopedici non sono più tollerabili", denuncia la Siot e la Nuoca Ascoti, società scientifica e associazione dei medici ortopedici. "Il rapporto tra il medico e il paziente - sostengono le due sigle - si è deteriorato: le denunce per colpa medica e le richieste di risarcimento dei pazienti aumentano di pari passo con i premi delle polizze che i medici devono pagare. "Lo Stato "protegge" le strutture sanitarie - scrivono i presidenti delle due associazioni Paolo Cherubino (Siot) e Michele Saccomanno (Nuova Ascoti) - abbandona pazienti e medici al loro destino. Le riforme contenute nel decreto Balduzzi e il regolamento sulla copertura assicurativa dei medici, che dovrebbe essere emanato il 30 giugno, sono insufficienti. Servono norme precise sulla responsabilità medica, anche al fine di evitare la fuga dei giovani dalla specializzazione in Ortopedia".

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Fonte: intersindacale

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