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Sindacati, l’Ssn è a rischio: troppi tagli

Sanità pubblica Redazione DottNet | 02/07/2013 17:32

Il mix dei tagli indiscriminati degli ultimi anni e del continuo aumento dei ticket mette a rischio l'universalità del servizio sanitario pubblico. L'allarme è stato lanciato dai sindacati confederali nel corso dell'audizione davanti alle commissioni Bilancio e Affari sociali della Camera, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul Ssn in vista della prossima legge di stabilità.

 ''Nel triennio 2012-2014 - ha ricordato Pietro Cerrito, segretario confederale della Cisl - i tagli ammonteranno a 23 miliardi'' nonostante il finanziamento della sanità sia già ''ormai sotto la media Ocse''. E a preoccupare, aggiunge Stefano Cecconi, responsabile Salute della Cgil, è soprattutto l'aumento della compartecipazione della spesa da parte dei cittadini, che crea ''non solo fenomeni di iniquità ma anche a esclusione dall'accesso all'assistenza sanitaria''. La situazione ''proiettata al 2014, senza che si intervenga con chiarezza'' per eliminare i due miliardi aggiuntivi di ticket previsti dal 1 gennaio, porterebbe ''all'insostenibilità del sistema'' perché renderebbe ''non conveniente l'acquisto dei servizi dal pubblico rispetto al privato ben organizzato''. Non si può, rincara Cerrito, ''consentire questa privatizzazione strisciante del sistema''. E bisogna invece guardare a una ''riorganizzazione'' che parta dalla ''razionalizzazione dei presidi ospedalieri'' spiega anche Francesco Maria Gennaro della Uil, sottolineando che la riforma delle cure sul territorio resta ''la grande incompiuta''. Il servizio sanitario, aggiunge Ruggero Di Biagi, segretario nazionale Ugl medici ''e' immeritatamente il capro espiatorio della situazione debitoria del Paese'' che non si può più consentire se non si vuole ''ridimensionarlo in favore del privato''.

''Solo dei pazzi possono pensare di fare altri tagli in sanità '', rilancia la presidente della commissione Sanità del Senato, Grazia De Biasi, a margine della riunione della commissione.  Rispondendo a chi le chiede se ci sia preoccupazione per la nuova fase di 'spending review' annunciata dal ministro Saccomanni, De Biasi spiega che ''giovedì tornerà in commissione il ministro Lorenzin e sentiremo che cosa ha da dirci in proposito''. ''Vogliamo fare una spending di qualità? - chiede la presidente della commissione - Allora bisogna partire dai problemi e andare a ritroso, vedere dove siano davvero gli sprechi e se di sprechi si tratti. Senza dimenticare che nel pubblico c'è la parte amministrativa oltre a quella operativa''. E, aggiunge, ''ai tagli lineari non c'è alternativa, ma in tutto quello che riguarda la persona, dalla scuola alla sanità, si tratta di una disgrazia. Ad esempio sulla non autosufficienza non si può fare 'spending', i disabili e le loro famiglie non possono essere abbandonati, è un problema di civiltà di una nazione''. 

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Fonte: intersindacale

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