Continua ad allungarsi la lista delle Regioni che danno luce verde alla sperimentazione della ricetta digitale da parte di farmacie e medici di famiglia. Non senza difficoltà legate alle preferenze tecniche delle diverse amministrazioni.
E’ il caso per esempio del Veneto: i piani della Regione sono di partire già questo mese con una simulazione che dovrebbe coinvolgere una decina di farmacie del trevigiano e quattro del bellunese. E che dovrebbe terminare entro fine anno, in modo da iniziare il 2014 con il 60% delle ricette che già viaggiano in digitale, come vorrebbe l’agenda del Ssn. Si vedrà, al momento la preoccupazione di Federfarma è quella di minimizzare il rischio di fastidi e intoppi all’attività quotidiana dei titolari che sperimentano. Allo scopo la richiesta del sindacato è quella già avanzata in tutte le Regioni che già sono partite, cioè autorizzare le farmacie a spedire attraverso il Sac (Sistema di accoglienza centrale, il portale della Sogei) anziché i Sar (Sistemi di accoglienza regionale, le reti informative locali tipo Siss lombardo o Sole emiliano), in modo da evitare complicati adeguamenti dei gestionali alle specifiche delle diverse piattaforme. Altre hanno detto sì, il Veneto invece vuole che la ricetta digitale passi dal sistema informativo che dovrà ospitare il fascicolo sanitario elettronico. Per rassicurare Federfarma, in ogni caso, l’amministrazione si è impegnata a fornire un documento tecnico che certificherà la piena funzionalità del Sar, secondo le stesse modalità del Sac. «Dall’e-health ci aspettiamo risparmi per diversi milioni» commenta Roberto Grubissa, presidente di Federfarma Belluno e segretario nazionale del Sunifar «è un obiettivo che potrà essere raggiunto soltanto se ci sarà piena collaborazione e cooperazione tra tutti gli attori».
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Fonte: Federfarma
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