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L’Aifa contro i farmaci venduti sul web

Farmaci Redazione DottNet | 04/07/2013 18:17

L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) - nella foto Luca Pani - sarà alla guida del progetto europeo FAKESHARE per il contrasto ai pericoli del commercio illegale di farmaci on line.

 Il progetto presentato dall'Aifa, di durata biennale, è stato approvato dalla Commissione Europea, che lo finanzierà con oltre 350.000 euro nell'ambito del programma 'Prevention of and fight against crime'. Al quadro di attività parteciperanno, in qualità di co-beneficiari, le Agenzie regolatorie di Spagna, Portogallo e Cile, l'Università di Roma La Sapienza e l'Universita' di Trento, il Ministero dello Sviluppo Economico.  Il progetto ha l'obiettivo di coordinare e ottimizzare le iniziative di contrasto portate avanti dai singoli Paesi europei, garantendo la gestione condivisa delle attività di monitoraggio sulle e-pharmacies attraverso sistemi di Information Technology gestiti dall'Aifa. L'iniziativa prende le mosse dalla necessità di contrastare il crescente fenomeno del commercio on line di farmaci illegali e pericolosi, anche alla luce del prossimo recepimento della Direttiva europea 2011/62, che introdurrà nei Paesi membri alcune rilevanti novità in relazione alle modalità di vendita dei farmaci attraverso il web.

Tra gli obiettivi finali, in particolare, la predisposizione di un sistema web condiviso tra amministrazioni di diversi Stati membri, finalizzato alla gestione dei dati relativi a farmacie web illegali, operanti spesso da server dislocati fuori dall'UE. L'infrastruttura IT che verrà sviluppata avrà lo scopo di supportare le forze di polizia nelle attività mirate al blocco/oscuramento dei siti non autorizzati. FAKESHARE prevede anche il coinvolgimento di altri partner, pubblici e privati, che supporteranno gli studi di intelligence informatica e la loro condivisione a livello europeo, come il Comando Carabinieri per la Tutela della salute Nas, l'Ente statunitense LegitScript e la Federazione europea dei produttori di farmaci Epfia.

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Fonte: Aifa

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