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Il Dual price contro l’export di farmaci. Incontro all’Aifa

Farmaci Redazione DottNet | 15/07/2013 12:53

La proposta arriva da Federfarma e ha il consenso dell’Aifa: ricorrere al dual price per contrastare esportazioni parallele e irreperibilità nel circuito distributivo.

Lo  conferma Paolo Siviero, coordinatore dell’area Strategie e politiche del farmaco dell’Agenzia, nel corso dell’incontro con le sigle della filiera che Federfarma, Farmindustria e Assogenerici avevano richiesto un mese fa per parlare di concertazione. Sul tavolo anche altri temi, spinosi, come ad la spesa farmaceutica, su cui l’Aifa si è preoccupata di ridimensionare le anticipazioni di qualche giorno fa del Sole 24 Ore e lo stesso Siviero ha tenuto a precisare che, a suo parere, la spesa territoriale non dovrebbe chiudere con deficit di rilievo. E ancora la questione del Pht: Federfarma (rappresentata dalla presidente, Annarosa Racca, e dal segretario, Alfonso Misasi) e le altre sigle presenti all’incontro (oltre alle due associazioni dei produttori c’erano Assofarm, Adf e Federfarma Servizi) hanno chiesto che i farmaci di uso consolidato escano da questo Prontuario per passare pienamente alla distribuzione territoriale.  Ma la convergenza più esplicita tra filiera e Aifa si è registrata sulla questione carenze. Come accennavamo, è stata messa al centro dei lavori la proposta di puntare sul meccanismo del dual price – un sistema già sperimentato con successo in Spagna, che prevede sui farmaci la coesistenza di due pressi, uno di mercato per le transazioni commerciali e uno di rimborso per gli acquisti effettuati dal servizio sanitario – per scoraggiare o ridurre il fenomeno delle esportazioni parallele. "Il problema è localizzato in alcune aree geografiche – commenta Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria - Non siamo però davanti a un fenomeno generalizzato e strutturale e infatti l'Aifa non ha mai prodotto riscontri in questo senso". E' comunque necessario intervenire per eliminare queste dinamiche lì dove sono presenti. "E' assurdo che in alcuni casi il paziente rischi di non reperire il farmaco a causa dell'export. Per limitare il problema, cerchiamo sempre di effettuare previsioni in eccesso per la filiera, proprio in considerazione di possibili esportazioni". E sull'idea di fissare un prezzo unico europeo, anche Scaccabarozzi esprime il suo sostegno. "Potrebbe rappresentare un buon rimedio. L'ideale sarebbe individuare un prezzo unico per il libero mercato e prevedere delle variazioni per la cessione ai vari servizi sanitari nazionali. Questo perché in Europa il quadro economico è estremamente multiforme ed eterogeneo". Si tratta di un problema che sta aumentando in maniera esponenziale - avverte Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma - I farmaci in Italia costano molto poco e quindi è più conveniente venderli in altre realtà. E' una dinamica che rischia di mettere in crisi il nostro mercato, ma che va inquadrata all'interno del contesto europeo. Sotto un profilo legale, il fenomeno è perfettamente legittimo, ma noi siamo per la tolleranza zero verso chi fa parallel trade, siano farmacie o distributori intermedi".

Racca però invita "a non lasciarsi intimorire da eccessivi allarmismi poiché i medicinali in farmacia ci sono e ci saranno sempre". E indica una possibile via d'uscita: "Il problema va risolto a livello comunitario e in questo senso una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dall'adozione di un prezzo unico in Europa: sarebbe un utile intervento per evitare che si creino dislivelli tra i vari mercati". Tra gli spunti di riflessione, infine, internet e vendite on line: la filiera ha confermato le sue preoccupazioni per la proliferazione di siti illegali e contrabbando, l’Aifa ha assicurato che manterrà sul fenomeno un’attenzione elevatissima, unita a interventi di repressione (innescati anche dalle segnalazioni provenienti dalla filiera, come ha già fatto di recente Federfarma) diretti a lanciare segnali forti nei confronti dei consumatori. Entro la fine dell’anno, in ogni caso, l’Italia dovrà recepire la direttiva europea sulla contraffazione, all’interno della quale c’è un paragrafo dedicato al commercio on line. E l’orientamento dell’Agenzia rimane quello di circoscrivere il tema con paletti e regole rigidissimi a tutela della salute pubblica. AssoGenerici esprime ''piena soddisfazione'' per l'incontro svoltosi tra l'Aifa e i rappresentanti del comparto farmaceutico, "nel quale si sono messe a fuoco, all'insegna della massima trasparenza, le questioni cruciali del settore" dice il presidente Enrique Häusermann. "In linea generale va apprezzato un radicale cambiamento di metodo, che era la condizione necessaria per agire concretamente sulle criticità". Tra i temi su cui si è registrata un'impostazione costruttiva va segnalata la revisione del Prontuario terapeutico, che l'Aifa ha dichiarato di voler condurre in collaborazione con i rappresentanti dell'industria "importando così una buona pratica che da sempre contraddistingue il mondo anglosassone" commenta Häusermann. "Allo stesso modo va sottolineata l'importanza dell'impegno a ricondurre il PHT alla sua funzione originaria: oggi sembra divenuto un limbo nel quale i farmaci dovrebbero transitare ma poi non escono più".  AssoGenerici infine ha apprezzato "la piena sintonia con Farmindustria sulla metodologia di condivisione degli obiettivi per l'intero comparto farmaceutico. Un aspetto che la nostra Associazione ha sempre indicato come indispensabile per la crescita complessiva dell'industria del farmaco" conclude il presidente Häusermann.

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Fonte: federfarma, aifa, assogenerici, farmindustria

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